Ascoli, la storia è dalla tua parte. Con il Pontedera soltanto vittorie
Nei tre precedenti in terza serie sono arrivati altrettanti successi. L’ultimo firmato da Mustacchio
Tre vittorie su tre. Una media perfetta quella che nelle precedenti occasioni, tutte andate in scena in serie C, ha sempre visto l’Ascoli battere il Pontedera al Del Duca. Paradossalmente anche il Picchio della stagione 2013-14, che poi attorno alla metà di dicembre finì per incappare nel catastrofico fallimento, riuscì un mese prima del clamoroso crac ad avere la meglio sui toscani. Le ultime due uscite contro Campobasso e Arezzo (entrambe terminate per 1-1) hanno visto gli uomini di Mimmo Di Carlo offrire qualche fievole segnale di vita. Due punticini utili soltanto per tornare a muovere qualche passettino, ma ancora insufficienti per pensare davvero di evitare i playout e salvarsi in una categoria dove invece, ai nastri di partenza, si credeva che la formazione bianconera potesse sgomitare con le altre big del girone. In entrambe delle due recentissime gare l’Ascoli ha confermato alcune delle varie e serie fragilità presenti in organico, facendosi riprendere dopo essere riusciti a passare avanti. Illusori i vantaggi assestati da Bando col Campobasso e Corazza in casa dell’Arezzo. Ecco così che al quarto appuntamento della storia le sfidanti cercheranno di portare a casa quel successo fondamentale per provare ad invertire la rotta. Però per i granata dell’ex Leonardo Menichini c’è anche un altro dato curioso da sfatare. Quello legato alla vena realizzativa mostrata sotto le cento torri. In ciascuna delle singole partite andate in archivio il Pontedera non è mai riuscito a segnare neanche un gol.
Il primo ballo tra le due contendenti, attualmente alle prese con più problemi del previsto, risale al lontano 8 ottobre 1967 quando la Del Duca Ascoli superò i toscani con un netto 3-0. Carletto Mazzone era ancora una colonna portante della formazione titolare del Picchio e soltanto alcuni mesi dopo, esattamente nell’infuocato derby vinto 1-0 con la Sambenedettese in quel 3 marzo ‘68, andò incontro alla frattura della tibia destra che chiuse anzitempo la sua carriera di calciatore. Alla fine del campionato, a giugno, Costantino Rozzi rilevò la società e ripartì prima con la guida tecnica di Evaristo Malavasi e poi con quella di Guido Capello. Nel passaggio tra i due tecnici ci fu spazio per far esordire ‘Sor Magara’ in panchina e dopo l’esonero di Capello fu sempre lui a condurre la squadra fino all’epilogo del torneo. A metà della stagione successiva Mazzone divenne in pianta stabile il timoniere del Picchio dando vita alla leggendaria scalata fino alla prima serie A. Il secondo scontro col Pontedera resta quello del 19 novembre 2013 con il 2-0 in favore dei bianconeri (doppietta di Malatesta) maturato soltanto nel recupero finale. L’ultima affermazione infine è quella firmata da Mustacchio nel match del 2 novembre 2014 vinto 1-0 dall’Ascoli Picchio di Francesco Bellini 1-0. Che la scia positiva continui.
Massimiliano Mariotti
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