Ascoli, la tensione è alle stelle. Vandalizzate le auto dei giocatori
Mazze e bastoni per colpire al Picchio Village. La società: "Erano in quattro, c’erano le telecamere"
ASCOLI
La tensione resta altissima in casa Ascoli, nonostante i 126 anni della fondazione raggiunti ieri. Nella notte tra giovedì e venerdì alcuni ignoti sono penetrati all’interno del Picchio Village per vandalizzare alcune auto posteggiate all’interno del centro sportivo. Armati di mazze e bastoni sono stati ingenti i danni causati al mezzo. La squadra, nonostante il ‘finto’ ritiro annunciato dalla società nella giornata di lunedì, in questa delicatissima fase pare stia alloggiando in una vicina località della Val Vibrata per poi proseguire regolarmente gli allenamenti nella solita struttura sportiva che quotidianamente ospita da anni il lavoro giornaliero dei bianconeri. Il pareggio interno col Campobasso per 1-1 ha acuito ulteriormente la rabbia dei tifosi, e anche di vari cani sciolti, nei confronti del gruppo che, allo stato attuale dei fatti, continua a mostrarsi incapace di reagire anche a seguito dell’avvicendamento in panchina che ha visto l’arrivo di Mimmo Di Carlo. Al termine dell’ultimo match, oltre al patron Pulcinelli e gli altri vertici dirigenziali, ad essere finito nel mirino della tifoseria sarebbe stato il capitano Gagliolo. Il difensore che in questa stagione sarebbe dovuto essere uno dei nomi in grado di trascinare la squadra, pare si sarebbe reso protagonista di un applauso ironico rivolto proprio nei confronti della curva. Un gesto che in molti non hanno voluto perdonare. Su quanto accaduto ora stanno indagando le autorità competenti.
Puntuale la nota della società: "L’Ascoli Calcio rende noto che nella notte un gruppo di quattro persone, individuate dalle telecamere di sicurezza, si è introdotto all’interno del centro sportivo Picchio Village danneggiando e vandalizzando le auto di alcuni collaboratori ivi posteggiate. La società, che non può tollerare in alcun modo simili episodi, denuncerà dinanzi a tutte le competenti sedi l’accaduto come pure ogni altro episodio di violenza, minaccia o sopraffazione che dovesse verificarsi nel corso o al di fuori delle manifestazioni sportive. Infine, atteso che tale ultimo fatto si colloca in un quadro di crescente tensione e violenza ritenuto non più tollerabile e a valle del copioso lancio di esplosivi in campo durante l’ultimo incontro casalingo di campionato, il club comunica che si attiverà in ogni modo per richiedere l’adozione delle più efficaci misure di sicurezza atte a prevenire episodi di pericolo o danno alla squadra, ai propri collaboratori, al personale e a tutti i tifosi presenti, confidando nel supporto delle istituzioni nazionali e locali, da sempre presenti allo stadio e vicine alla squadra e ai propri, tanti, sostenitori civili e appassionati". Il momento resta estremamente delicato e il timore è che la città possa tornare ad esplodere come in quella drammatica serata del 10 maggio che sancì la retrocessione dell’Ascoli in serie C.
Massimiliano Mariotti
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