Ascoli Palermo 0-1: Mancuso gela il Del Duca nel finale

Il gol dell’ex Samb sposta l’equilibrio verso i rosanero in Zona Cesarini. Sconfitta immeritata per i ragazzi di Viali: è la quarta in cinque partite

di DANIELE PERTICARI
16 settembre 2023
Mister Viali (Ascoli)

Mister Viali (Ascoli)

Ascoli, 16 settembre 2023 – Equilibrio e corsa. Testa collegata. Pochi sussulti e un episodio che condanna i bianconeri. Il Palermo passa al Del Duca nel recupero costringendo l’Ascoli di Viali, un discreto Ascoli a dir la verità, a soccombere contro una squadra che per solidità e capacità di cogliere l’occasione giusta, farà la voce grossa in questo campionato. Passano i siciliani poco prima del gong e per il Picchio – comunque sostenuto dalla tifoseria a fine partita sotto la Curva Nord – arriva la quarta sconfitta in cinque partite, la terza senza andare a segno.

L’assenza di Botteghin nell’undici (problemi alla schiena) riporta Quaranta al fianco di Bellusci, Milanese va ad occupare la zona di banda mancina in un 4-4-2 ipoteticamente intercambiabile dove Gnahoré e Di Tacchio devono bloccare, cucire e far ripartire una squadra che anzitutto deve rispondere a livello mentale dopo il “punto e a capo” richiesto da mister Viali. Corini ha frecce sufficienti da scegliere e sul prato invidiabile del Del Duca e allora elegge Henderson incursore, Di Francesco e Di Mariano esterni con Brunori terminale.

Il primo tempo dell’Ascoli è mentalmente acceso. Domande: la squadra mostra compattezza fisica e mentale? Sì. Mostra organizzazione di gioco in fase di non possesso? Si. Qualità offensiva? Ancora no, al momento no. Ed il fatto che in quarantacinque minuti le due occasioni più importanti siano una ripartenza (rilancio da marpione di Viviano) e una punizione laterale (smorzata senza fortuna da Rodriguez) la dice lunga sul percorso che mister Viali è chiamato a fare. Attenzione, vanno date anche le diverse buone notizie – al netto del poco sufficiente arbitraggio che è richiamato dal VAR dopo la mezzora per annullare un rigore per pestone di Bayeye su Di Francesco – perché i bianconeri dimostrano di essere psicologicamente solidi di fronte ad un avversario sicuramente da medio alta zona della classifica.

L’unico sussulto palermitano dei primi quarantacinque, infatti, è un colpo di testa di Segre scorrendo la timeline di un calcio d’angolo. Sono sedici gli uomini in area (tutti quelli dell’Ascoli e quasi tutti quelli del Palermo) e allora ci vuole il miglior guantone di Viviano per accompagnare la signora sfera fuori dalla porta.

Qualche cartolina? Il passo di Gnahoré, che col numero 5 e il passo felpato inizia (oh, inizia, ma di strada da fare ce n’è ancora…) ad ispirarsi al miglior Biso, il passo deciso di Milanese che dimostra di essere già pronto per i ritmi richiesti dal tecnico e un po’ di luna storta (chiedere a Pedro Mendes e Bayeye il perché viste le pallonate ricevute, soprattutto dove le hanno ricevute). Si va negli spogliatoi coi riflettori accesi e l’ottimismo giustificato di chi ha visto una squadra, quella picena, che tale può definirsi. Coi suoi pregi e difetti.

Caligara entra insieme a Nestorovski al dieci della ripresa e dopo un paio di frittatine prova dalla distanza: palla che rimbalza fuori. Il Palermo cambia tre uomini e Brunori arriva ad un passo dall’esultanza con un fendente rasoterra e in generale si avverte un’aria diversa dopo il riposo: entrambe spingono un po’ di più esponendo il fianco. E allora ancora Caligara dalla distanza: bella sassata, alta di poco. Altro tourbillon di sostituzioni e poco altro, se non la voglia di portarsi in avanti. E invece, a recupero appena assegnato la doccia fredda: corner, spizzata, tocco di Mancuso, sempre Mancuso, ancora Mancuso. Palermo in vantaggio. Sipario amaro. Troppo, amaro.

Il tabellino

ASCOLI (4-4-2): Viviano; Bayeye, Bellusci, Quaranta, Giovane; Manzari (55’ Caligara), Gnahoré (92’ Millico), Di Tacchio (73’ Masini), Milanese (73’ Falzerano); Rodriguez (55’ Nestorovski), Pedro Gomes. A disp: Barosi, Bolletta, Haveri, Kraja, D’Uffizi, Botteghin; Falasco. All. Viali

PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Lucioni, Ceccaroni, Aurelio (66’ Lund); Henderson (66’ Gomes), Stulac, Segre (83’Coulibaly); Di Mariano, Brunori (83’ Soleri), Di Francesco (66’ Mancuso). A disp: Desplances, Nespola, Jensen, Marconi, Nedelcearu, Vasic, Valente. All. Corini

ARBITRO: Dionisi di L’Aquila (D’Ascanio, Ceolin; Baratta; VAR Miele, Mazzoleni)

RETI: 90’+2’ Mancuso (P)

NOTE: recupero 2’ + 6’. Ammoniti Aurelio, Coulibaly (P) per gioco scorretto.

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