Ascoli, parla il grande ex Moro : "Si rischia un’altra retrocessione"
L’ex capitano ancora legatissimo al Picchio: "Serve un dirigente con competenze calcistiche di livello"
Il drammatico andamento della stagione dell’Ascoli non è passato inosservato anche a chi invece ha contribuito in maniera importante a scrivere alcune delle pagine più importanti della storia del club di corso Vittorio Emanuele. Ad un paio di giorni dal delicato scontro salvezza col Pontedera di domenica (ore 15) a commentare il terribile campionato del Picchio è stato l’ex capitano Adelio Moro, ancora oggi l’unico calciatore in grado di far registrare il 100% dei rigori trasformati in serie A (10 realizzati su 10). Vestì la maglia bianconera dal 1976 al 1981.
"Seguo l’Ascoli tutti i weekend e purtroppo sono molto preoccupato – ha commentato a Piceno Time –. È un momento tremendo e non è facile uscire da una situazione così complicata. Si corre il rischio di incappare in un’altra retrocessione e sparire dal calcio professionistico. L’estate è stata caratterizzata dalla trattativa per la cessione della società che poi non è andata in porto. Sono stati persi due mesi in fase di mercato e tanti giocatori si sono trasferiti altrove".
L’ex centrocampista ha poi voluto focalizzare le attenzioni sulla gestione e sulla delicata situazione finanziaria del club. "È stato preso un direttore sportivo all’ultimo momento con situazioni economiche non particolarmente brillanti – ha proseguito –. Non conosco bene tutte le dinamiche, ma è evidente come siano stati commessi tanti errori. Pulcinelli guida l’Ascoli dal 2018. Secondo me non ha mai avuto un vero feeling con i tifosi. Probabilmente paga l’aver scelto delle persone in società che non vanno bene per questa piazza. Il tifoso – spiega ancora l’ex capitano Moro – , che da sempre ad Ascoli è il 12esimo uomo in campo, deve essere parte integrante del club. Ai miei tempi Rozzi li chiamava sempre a raccolta quando c’erano dei periodi complicati. Li sapeva coinvolgere". Raddrizzare la rotta per l’ex capitano Moro passa soprattutto per la scelta di figure societarie competenti.
"Non faccio nomi per eleganza, ma a mio avviso serve una figura forte, importante, un dirigente competente con conoscenze calcistiche di rilievo. Un professionista con una spiccata personalità che riesca ad avere subito un contatto con la tifoseria. Altrimenti da questa situazione non se ne esce".
"Tutte le persone – continua – che attualmente fanno parte dell’organigramma societario non sono accettate dalla piazza. Serve immediatamente una sterzata. Sicuramente non è stata costruita una grande squadra. Manca qualità e ci sono dei limiti evidenti. Nel mercato invernale bisognerà ingaggiare 3 o 4 giocatori di una certa importanza in grado di permettere di risalire la china. Deve essere sempre il patron comunque a decidere se intende vendere il club o programmare la prossima stagione per tornare in serie B, con l’obiettivo fondamentale di uscire il più presto possibile da questa fase drammatica".
Massimiliano Mariotti
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