Ascoli, Pulcinelli predica calma "La prima analisi dopo 10 partite"

Il patron: "Abbiamo sicuramente tanto lavoro da fare, vi chiediamo fiducia e di farci lavorare"

4 settembre 2023
Ascoli, Pulcinelli predica calma  "La prima analisi dopo 10 partite"

Ascoli, Pulcinelli predica calma "La prima analisi dopo 10 partite"

Troppo presto per fare bilanci, ma in queste prime uscite ufficiali affrontate dall’Ascoli sono stati preoccupanti i cali di tensione intravisti con eccessiva frequenza. A mancare continuano ad essere soprattutto quegli elementi che invece dovrebbero fare la differenza per il bagaglio di cui sono dotati. Il Picchio non è ancora squadra e questo si vede. Dopo l’amarissimo epilogo di Bolzano anche il patron Massimo Pulcinelli ha voluto commentare, a più riprese, il difficile avvio. "Abbiamo sicuramente tanto lavoro da fare – ha sostenuto via social –, vi chiediamo umilmente fiducia e di farci lavorare. Tra 10 gare facciamo la prima analisi, ora fateci lavorare. Condivido quello che dice Viviano, cerchiamo equilibrio e non facciamo gli autolesionisti. Che i nostri tifosi tifassero. Tifare quando si vince è troppo facile. Peccato, ci abbiamo creduto tutti dopo un bel primo tempo. Ma lavoro e fiducia ci porteranno dove meritiamo. Siamo un gruppo forte, terminato di comporsi da pochi giorni. Sicuramente ci toglieremo delle belle soddisfazioni. Questa sosta arriva alla perfezione".

Lo stop fornirà a Viali e ai suoi uomini due settimane per perfezionare gli ingranaggi che ancora non stanno girando come dovuto. Un dato preoccupante però, dopo il terzo ko in quattro gare, resta. E questo riguarda gli improvvisi crolli a livello mentale forniti soprattutto dagli esperti presenti in rosa. Se nell’esordio di Cosenza a perdere la testa erano stati nomi importanti come quelli di Falasco, Buchel e Forte (poi ceduto proprio ai lupi), a Bolzano invece gli errori gravi sono arrivati tutti dai baluardi difensivi. Già a partire dal primo gol dove il leader Bellusci nel tentativo di girarsi eccessivamente a guardare altrove ha perso la marcatura di Merkaj, abile nello staccarsi dalla sua marcatura per aggirarlo da dietro e poi bruciarlo nello scatto verso la stoccata da due passi. Idem nel gol del sorpasso tirolese dove Giovane si è fatto sorprendere dall’inserimento di Tait andato a disturbare sul cross di Casiraghi, anche se la responsabilità maggiore resta su quell’uscita completamente da dimenticare di Viviano. In quel frangente è mancata cattiveria, decisione e voglia di arrivare sul pallone per sventare il pericolo. Stesso black out infine sull’azione del rigore. Anche qui l’errore di Bellusci è stato grave e non all’altezza del suo nome. Nell’episodio è bastato un semplice Pecorino per farsi soffiare via la palla, nonostante in quel momento il centrale bianconero fosse l’ultimo uomo, favorendo poi la discesa isolata di Merkaj verso Viviano con il successivo atterramento di Botteghin (graziato col giallo da Pezzuto). Tutte situazioni individuali importanti e da rivedere quanto prima.

Massimiliano Mariotti

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