Ascoli, via libera per l’iscrizione. Ora si apre la partita per la vendita
Ci sono tre gruppi interessati: un fondo straniero, la Metalcoat e un gruppo di imprenditori del centro Italia
L’Ascoli si tuffa ufficialmente nel suo caldissimo giugno. Sarà questo il mese che andrà a decidere il futuro della storica società di corso Vittorio, prima che poi tutte le attenzioni saranno convogliate sulla cessione che sia il patron Massimo Pulcinelli quanto il sindaco Marco Fioravanti, hanno affermato e garantito pubblicamente di voler mettere a segno entro le prossime settimane. Nelle ultime ore i vertici del club bianconero, in modo particolare il direttore generale Domenico Verdone, hanno lavorato con assoluta attenzione per perfezionare tutta la pratica legata all’iscrizione al prossimo campionato di serie C. Effettuata tutta la serie di pagamenti previsti il Picchio ha preparato la fidejussione di 350mila euro che doveva depositata in favore della Lega Pro. Ad essa poi si è dovuto aggiungere il pagamento della quota associativa di 105mila euro. Tra gli obblighi imposti era inoltre previsto l’assolvimento del pagamento degli emolumenti dovuti, fino alla mensilità di aprile 2024 compreso, a tesserati, dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo con contratti ratificati, depositando altresì, presso la Covisoc una dichiarazione, sottoscritta dal legale rappresentante della società e dal revisore legale dei conti o dal presidente del collegio sindacale o del consiglio di sorveglianza o dal sindaco unico, attestante detto adempimento.
L’altro delicato discorso, quello legato alla vendita del club così si prepara ad entrare nel vivo con le interlocuzioni che nelle ultime ore si sarebbero fatte sempre più calde. Qui la partita si giocherebbe almeno su due possibili fronti. Se non tre. Il primo è quello che negli ultimi giorni sembrerebbe essere diventato maggiormente concreto. Ovvero la possibilità di imbastire in maniera solida una trattativa con un fondo straniero che vede a capo il noto manager di un asset di carattere internazionale. L’interesse manifestato c’è e il dialogo è stato avviato, ma le parti non si sono ancora messe a tavolino per confrontarsi sul nocciolo della questione. Dall’altro invece resta la Metalcoat di Matteo Trombetta Cappellani. Il gruppo lombardo resta ancora alla finestra in attesa di tornare deciso alla carica, una volta consolidata la partecipazione in C. Il silenzio delle ultime settimane non si è tradotto in un’ipotetica uscita di scena, ma ruota attorno ad una attenta valutazione con la quale prepararsi ad effettuare una mossa decisa e volta a favorire quell’ingresso nel mondo del calcio che l’azienda meditava da tempo. Il terzo infine riguarderebbe un gruppo di imprenditori del centro Italia, ma qui ancora non si sarebbero fatti registrare riscontri concreti. E quale ruolo decideranno di avere gli ascolani? Di certo le grandi aziende del territorio saranno al fianco dell’Ascoli come partner, ma non è escluso che qualcuno possa decidere di rilevare una fetta di azioni.
Massimiliano Mariotti
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