Avvio horror come nel ’97. Frati: "Ci contestavano, così ne siamo usciti fuori"

L’ex attaccante bianconero ricorda: "Noi chiusi un pomeriggio intero nello spogliatoio: ci siamo detti in faccia tutto quello che non andava".

29 ottobre 2024
Avvio horror come nel ’97. Frati: "Ci contestavano, così ne siamo usciti fuori"

L’ex attaccante bianconero ricorda: "Noi chiusi un pomeriggio intero nello spogliatoio: ci siamo detti in faccia tutto quello che non andava".

Le cinque sconfitte consecutive, un solo punto in sette partite e otto punti nelle prime undici giornate del campionato di Serie C, costituiscono il peggior ruolino di marcia dell’Ascoli nella sua storia ultracentenaria. L’Ascoli di Massimo Pulcinelli e del direttore sportivo Emanuele Righi passerà alla storia come il peggiore di sempre e verrà ricordato come il meno competitivo di tutti. Un record di cui certo non si può andar fieri ma rimane comunque un record. L’altro record negativo lo ha scritto l’allenatore Mimmo Di Carlo capace di non fare neanche un punto nelle sue prime quattro giornate sulla panchina bianconera. Mister Delio Rossi considerato fino a domenica il tecnico dal peggior rendimento di sempre almeno un punto in quattro gare lo aveva conquistato. Neanche negli anni più bui della Serie C dopo la morte del Presidentissimo Costantino Rozzi, l’Ascoli aveva conquistato solo otto punti nelle prime undici giornate. L’attaccante Alessio Frati, miglior marcatore dell’Ascoli in Serie C con 26 reti, davanti a Eddy Baggio e Walter Mirabelli con 23 gol, l’altra sera a Vera Tv ricordava come nel 1997 l’Ascoli ebbe lo stesso inizio complicato, ma non così disastroso. Era l’Ascoli di mister Salvatore Esposito, poi sostituito da Massimo Cacciatori, e del presidente Nazzareno Cappelli reduce da sue campionati comunque difficili: il primo iniziato con soli sette giocatori in ritiro guidati dal tecnico Enrico Nicolini e concluso con lo spareggio perso nella finale playoff a Foggia contro il Castel di Sangro e l’altro con il triplo cambio di allenatore Nicolini-Scorsa-Nicolini che pure portò 13 punti nelle prime undici gare per poi chiudere la stagione all’ottavo posto. Il campionato 97-98 in effetti iniziò davvero male. Subito sconfitta in casa con la Ternana (0-1) poi ko esterno con la Battipagliese (2-1), pareggio interno con il Palermo (1-1), pari con la Turris (1-1), prima vittoria in casa con il Giulianova (1-0), poi pareggio a Casarano, solita sconfitta a Roma contro la Lodigiani (2-1) vera ‘bestia nera’ in quegli anni di Serie C, pareggio nel derby con la Fermana (0-0), pari con la Nocerina (2-2), seconda vittoria al Del Duca, stavolta con l’Avellino (2-1), sconfitta interna contro il Gualdo e ancora una sconfitta ad Ischia (1-0). Undici punti in undici gare.

"I tifosi ci contestavano – ha ammesso Alessio Frati forte delle sue 119 presenze in maglia bianconera – e si respirava un clima di grande depressione generale. Tutto sembrava complicato, anche il semplice passaggio in orizzontale al compagno. Ci chiudemmo un pomeriggio nello spogliatoio e ci dicemmo in faccia tutto quello che non andava. Un chiarimento che servì a cementare il gruppo che da quel momento, punto dopo punto, iniziò a trovare sempre più fiducia fino a chiudere la stagione all’ottavo posto. Per questo spero che anche nello spogliatoio dell’Ascoli attuale, possa scattare quel click per reagire ad un momento davvero pessimo. Iniziando un punto alla volta almeno per frenare questa striscia negativa di sconfitte consecutive. Il campionato di Serie C è strano e nulla è ancora precluso. Ma è la squadra che adesso deve reagire".

Valerio Rosa

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