Gli occhi della Finanza sull’Ascoli. Ecco cosa stanno cercando in sede

Una maxi inchiesta nazionale era partita nel 2023 sulla delicata questione della permuta merce-pubblicità

23 giugno 2024
Gli occhi della Finanza sull’Ascoli. Ecco cosa stanno cercando in sede

Gli occhi della Finanza sull’Ascoli. Ecco cosa stanno cercando in sede

I fari della Guardia di Finanza finiscono per puntare la gestione economica operata all’interno dell’Ascoli Calcio. La ‘visita’ in sede dell’altra mattina ha generato ansia e timori sia tra i vertici dirigenziali del Picchio sia tra i tifosi che, in questa delicata fase volta a favorire la cessione della società, stanno cercando di capire come si evolverà la situazione. Il dispiegamento di due auto e 8 unità delle Fiamme Gialle per effettuare il blitz nei locali della sede di corso Vittorio non è sembrata proprio essere una normale operazione di routine. Tutto infatti sarebbe riconducibile – a detta del Comando della Finanza che si riserva ancora di mantenere una certa segretezza per quanto riguarda gli altri elementi al centro dell’indagine – alla vicenda nazionale che già nel 2023 aveva visto puntare i fari sulla delicata questione della permuta merce-pubblicità che poi portò ad un sequestro preventivo di 7 milioni di euro nei confronti di Bricofer di cui Massimo Pulcinelli è a capo. L’inchiesta, partita da Milano nel corso dell’ultima annata, è stata poi ampliata con la finalità di cogliere illeciti fiscali nella fornitura di servizi e spazi pubblicitari. Soprattutto nel cosiddetto fenomeno del ‘bartering’, ovvero nella permuta tra pubblicità e merci.

Un setaccio che, tra sequestri penali, patteggiamenti, e ravvedimenti con l’Agenzia delle Entrate, nel corso degli ultimi mesi ha permesso di recuperare a livello nazionale quasi 54 milioni da svariate aziende. Una delle ultime ad essere finita nel mirino sarebbe proprio Bricofer. Qui, al centro degli accertamenti effettuati in precedenza, ci sarebbero stati i cambi pubblicità-merci effettuati con il gruppo editoriale Jedi Srl nella produzione cinetv (rappresentata da Marco Sfratato, ma riconducibile a Marco Verna) e con Portobello Spa. Nei rapporti commerciali intercorsi sarebbe stata corrisposta l’emissione di fatture per beni mai ceduti e prestazioni mai rese o comunque per importi notevolmente inferiori a quelli indicati in fattura. In uno dei casi finiti sotto la lente delle autorità procedenti è stata menzionata anche la Cedibi Srl (attuale socio dell’Ascoli al 32% e rappresentato da Giuseppe Mancuso). Per gli inquirenti infatti è da tempo "comprovato come il fornitore Startrade Italy Srl non avesse in magazzino la disponibilità materiale dei beni che sono stati fatturati a Bricofer Group Spa e da quest’ultima a G.E. Jedi e Portobello", e "anche la successiva fatturazione di queste merci da parte di G.E. Jedi e Portobello a favore di Cedibi Srl evidenzia le medesime caratteristiche", tra magazzini non capienti per lo stoccaggio della teorica merce, responsabili dei punti vendita non al corrente delle consegne, addetti al magazzino che disconoscono le firme di ricezione dei beni, percorsi indicati nelle bolle che non risultano mai effettuati dagli autotrasportatori. In questo caso sarebbero emerse anche incoerenze nella svalutazione quasi del 90% del valore dei beni in teoria passati di mano: la merce in apparenza ceduta da Startrade Italy a Bricofer Group Spa per 4,4 milioni più Iva è stata poi a sua volta ceduta da Bricofer a G.E. Jedi e a Portobello per 15 milioni, ma poi contestualmente riacquistata da Cedibi srl a 1,2 milioni. Ora, chiaramente augurandoci che tutto si risolva in un mero controllo senza ulteriori conseguenze, la Guardia di Finanza sta cercando di capire se lo stesso schema siae stato utilizzato anche all’interno dell’Ascoli Calcio.

Massimiliano Mariotti

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