Il campione scomparso. Che sfide con Schillaci. Picchio mai vittorioso

Il prossimo turno sarà caratterizzato dal ricordo per Totò: un minuto di silenzio.

21 settembre 2024
Che sfide con Schillaci. Picchio mai vittorioso

Schillaci con la maglia della Juventus

Il prossimo turno del girone B di serie C, così come gli altri campi di ogni serie, sarà caratterizzato dal ricordo dedicato a Salvatore ‘Totò’ Schillaci. Su tutti i campi, compreso il Del Duca che ospiterà il confronto Ascoli-Lucchese, sarà rispettato un minuto di silenzio per ricordare l’ex attaccante della nazionale. Senza ombra di dubbio il ricordo di Schillaci resta prettamente legato alle indimenticabili ‘notti magiche’ del mondiale di Italia ‘90, ma in realtà furono tanti i momenti che lo videro protagonista. Soprattutto nelle occasioni che lo videro sfidare il Picchio. Appena approdato alla Juve dopo una lunga trafila al Messina, club col quale Schillaci diede vita alla scalata dalla C2 alla B (dalla stagione 1982-83 a quella 1988-89), il primo appuntamento con l’Ascoli avvenne allo stadio Comunale di Torino il 10 settembre 1989. Il confronto con la Vecchia Signora si risolse nettamente in favore dei piemontesi e il siciliano giocò titolare l’intera gara. Il responso del campo vide i ragazzi di Bersellini finire ko per 3-1 con il centro del brasiliano Casagrande (il momentaneo 2-1) che rese la pillola meno amara di fronte alle marcature di Zavarov, Bonetti e l’autorete di Sabato. La Juve si impose anche nella sfida di ritorno al Del Duca, stavolta per 2-1. E anche qui Totò non riuscì a segnare all’Ascoli. Alla fine del cammino però il Picchio non evitò la retrocessione in B dopo l’avvicendamento in panchina che partorì l’esonero di Bersellini in favore del subentrato Agroppi. L’anno seguente i bianconeri di Sonetti centrarono il ritorno in A grazie al 3-3 di Reggio Emilia e così l’Ascoli poté ritrovare Schillaci a distanza di due anni. I mondiali del ‘90 consacrarono il giocatore che andò a segno ben 6 volte. L’ultima fu favorita in un certo modo da Baggio che, nella finale per il terzo posto contro l’Inghilterra, decise di lasciargli tirare il rigore che consentì a Totò di fare il definitivo 2-1 e portare a casa il titolo di capocannoniere.

Nel match del 24 novembre 1991 così l’allora attaccante della Juve tornò ad Ascoli e uscì di nuovo dal capoluogo piceno con i tre punti in tasca. Il 2-0 però fu prodotto dai gol di Kohler e Casiraghi, uno per tempo. Al ritorno a decidere di misura (1-0) invece ci pensò Baggio trasformando il rigore concesso dall’arbitro Chiesa di Milano. Il ritorno in B degli uomini di Cacciatori fece registrare l’ultima annata in A dell’era Rozzi.

mas.mar.

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