L’ex Savoldi:: "I giochi non sono ancora fatti"

L’ex attaccante arrivò sotto le cento torri nel gennaio 1999.

di MASSIMILIANO MARIOTTI
28 marzo 2025
Curva Sud, Stadio Cino e Lillo Del Duca.

Curva Sud, Stadio Cino e Lillo Del Duca.

Il campionato di serie C è ufficialmente entrato nella sua volata finale. Il mese di marzo, come di consueto, anche quest’anno è finito per delineare in maniera abbastanza precisa le dinamiche di classifica all’interno di tutti e tre i gironi. A commentare l’andamento del torneo è stato Gianluca Savoldi, ex attaccante dell’Ascoli che arrivò sotto le cento torri nel corso della finestra di mercato del gennaio 1999 per poi restarvi fino al termine della stessa stagione. "La cosa bella è che ci sono tre gironi ancora aperti per quanto riguarda la possibilità di vittoria – ha sostenuto Savoldi a Tmw Radio -, i giochi non sono ancora fatti nemmeno per quanto riguarda altri obiettivi come la salvezza. A poche giornate dalla fine siamo ancora qui a cercare di fare dei pronostici, e questo vuol dire che c’è equilibrio. Anche se, a volte, alcune squadre hanno fatto il vuoto, come nel caso del Padova e del Vicenza (girone a), che hanno creato tanto distacco dalle altre. C’è poi una Feralpisalò intermedia tra il gruppone e queste due, che sta facendo un campionato un po’ a parte. Mi è piaciuta molto, ma le mancano quei dieci punti per essere lì a giocarsela fino alla fine. Diciamo che vedo delle situazioni che renderanno il finale di stagione avvincente, a volte forse senza neanche bisogno dei playoff". La categoria anche nella stagione in corso ha confermato la coesistenza di club maggiormente attrezzati e di piccole realtà che all’interno del proprio cammino, sono riuscite a ritagliarsi un ruolo gettando il cuore oltre l’ostacolo nonostante le poche risorse economiche a disposizione. Tra flop e piacevoli sorprese sono stati davvero tanti i tecnici che si sono avvicendati sulle varie panchine. "In serie C si va da piazze come Catania, Padova, Vicenza, Perugia e Ternana, a realtà molto più piccole come Piancastagnaio, Chioggia o Legnago, che hanno risorse limitate – ha proseguito -. Per alcune squadre, rimanere in questa categoria è già un miracolo. È la bellezza e la difficoltà di questa categoria. Ci sono molti allenatori interessanti. Osservo tutti, perché da ciascuno si può imparare qualcosa. Anni fa mi colpì l’allenatore che era al timone del Rende: oggi, invece, siede sulla panchina dell’Atalanta U23 e si chiama Francesco Modesto (anch’esso ex bianconero). L’Atalanta è la squadra più giovane del campionato e gioca un calcio bellissimo. Creano tantissimo, hanno un possesso palla tra i migliori, ma sbagliano molto in fase realizzativa perché manca un po’ di esperienza. Però è una squadra spettacolare da vedere".

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