Primavera, finisce il sogno dei bianconeri

L’Udinese ha dimostrato la netta superiorità con un secco 3-1.

26 maggio 2024
Primavera, finisce il sogno dei bianconeri

Primavera, finisce il sogno dei bianconeri

UDINESE

3

ASCOLI

1

UDINESE (3-5-2): Malusà; Palma, Abankwah, Nwachukwu; Lazzaro (dal 40’ s.t. Scaramelli), Pejicic (dal 30’ s.t. Bonin), Barbaro (dal 17’ s.t. Demiroski), Di Leva, Bozza; Asante (dal 40’ s.t. Scaramelli), Russo (dal 30’ s.t. De Crescenzo). Panchina: Cassin, Shpuza, Olivo, Nuredini, Cella, Caccioppoli, El Bouradi. All: Bubnjic.

ASCOLI (3-5-2): Sciammarella; Caucci, Piermarini, Gaffuri (dal 31’ s.t. Gorica); Deriu (dal 21’ s.t. Ciccanti), Maiga Silvestri (dal 21’ s.t. Lattanzi), Bando, Lo Scalzo (dal 47’ s.t. Colaiacomo), Cozzoli; D’Uffizzi, Tarantino (dal 47’ s.t. Solmonte). Panchina: Mengucci, Sottil, Di Teodoro, Barrotta, Loretucci, Gaspari. All: Ledesma.

Arbitro: Diop di Treviglio.

Reti: al 5’ s.t. Pejcic (U), al 26’ s.t. Russo (U), al 43’ s.t. Lo Scalzo (A), al 51’ s.t. Bonin (U).

Note - ammoniti: Di Leva, Barbaro, Russo per l’Udinese, Tarantino per l’Ascoli. Espulso Solmonte per l’Ascoli al 49’ s.t.

Il sogno della Primavera finisce qui. L’Ascoli di Ledesma esce con le ossa rotte dalla semifinale disputata ieri a gara unica allo stadio Tognon di Fontanafredda che ha visto i friulani battere il Picchio con un secco 3-1. Neanche l’aiuto, e la scelta eticamente poco corretta di schierare alcuni elementi da tempo finiti nell’orbita della prima squadra, hanno permesso al tecnico bianconero di spuntarla al cospetto di un Udinese forte che sul campo ha confermato tutta la propria netta superiorità. Dopo le classiche schermaglie iniziali il confronto è definitivamente decollato nel corso della ripresa quando a portare in vantaggio i padroni di casa è stato Pejicic con un destro potente e preciso sul quale il portiere ascolano Sciammarella non ha potuto nulla. Poco dopo il Picchio ha l’occasione per rimettere il risultato in equilibrio, ma a tradire dagli undici metri è proprio l’atteso Tarantino. Il suo debole mancino è preda di Malusà. All’occasione sprecata è seguito il raddoppio con Russo. A tempo scaduto Lo Scalzo ha riacceso le residue speranze prima del definitivo 3-1 di Bonin.

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