Salta l’inno, scatta la protesta: "Era un black out"
La giustificazione della società e la rabbia dei tifosi.
Che fine ha fatto l’inno dell’Ascoli? Domenica scorsa, dopo decenni di storia scritta dal Picchio nel corso dell’ultimo secolo sui campi di serie A, B e C, probabilmente per la volta allo stadio Del Duca non è risuonato il caratteristico e suggestivo inno prima del fischio d’avvio del match poi disputato e perso per 1-0 al cospetto del Rimini (gol decisivo di Parigi al 28’ della ripresa). Ad accompagnare l’ingresso delle squadre in campo è stato uno dei noti cavalli di battaglia dei Coldplay, senza nulla togliere chiaramente alla band internazionale da anni è sulla cresta dell’onda. A notare l’inattesa novità sarebbero stati in molti, con alcuni sostenitori del Picchio che poi nelle ore successive alla gara avrebbero manifestato il loro totale disappunto anche nei gruppi Facebook maggiormente seguiti e dove si è soliti commentare le vicende che riguardano il club bianconero. Nella notte tra lunedì e martedì così è comparso anche uno striscione di protesta, l’ennesimo, nei confronti della società capitanata da Pulcinelli. "Società di disadattati anche l’inno vi siete dimenticati!". Eloquente il chiaro messaggio su un cavalcavia che nessuno ha potuto fare a meno di notare. Nel corso della giornata di ieri a rispondere è stato l’imprenditore romano con una delle sue storie social. Il patron, con un po’ di ironia: "Non ci siamo dimenticati l’inno! C’è stato un black out di 5 minuti! Ci scusiamo". Peccato però che l’eventuale assenza di corrente ha permesso di passare le note dei Coldplay.
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