Una piccola luce in fondo al tunnel. Ma la strada dell’Ascoli è lunga
La vittoria col Gubbio spezza il digiuno. Di Carlo però avvisa: "Una rondine non fa primavera"
"Una rondine non fa primavera". Ha ragione mister Di Carlo che, dopo il successo di misura ottenuto tra le mura amiche contro il Gubbio per 1-0, ha potuto gioire per i suoi primi tre punti prodotti da quando è alla guida dell’Ascoli, ma non per la qualità del gioco espresso. I suoi uomini devono ancora migliorare e alzare il livello sotto vari punti di vista. E ad ammetterlo è stato lo stesso timoniere nel dopo gara. Al cospetto di un avversario letteralmente falcidiato dalle assenze e poi costretto, nell’ultima porzione del confronto, a fronteggiare un’inferiorità numerica il Picchio non ha potuto fare a meno di dover fare nuovamente i conti con le proprie fragilità. Le stesse prodotte dallo sciagurato mercato estivo operato dal direttore sportivo Emanuele Righi sulla base delle limitate risorse economiche messe a disposizione, in quel momento, dai vertici societari. Innanzitutto l’aspetto fondamentale era riuscire a spezzare una scia terribile che non vedeva la squadra vincere da ben undici giornate. E questo obiettivo è stato portato a casa. Sul come i bianconeri ci sono riusciti bisogna invece fare dei ragionamenti. La retroguardia dell’Ascoli è tornata a mantenere inviolata la porta difesa dal portiere Livieri a distanza di oltre due mesi. Neanche a farlo di proposito il digiuno con le vittorie ha proseguito la sua preoccupante evoluzione, nel suddetto periodo in questione, con l’assenza di successi. Tutto si è sviluppato dal giorno successivo ad oggi dall’indomani dell’acuto esterno ottenuto per 2-0 in casa del Milan Futuro. In queste settimane dietro sono state tante le soluzioni tattiche e le scelte operate in sequenza da Carrera, Ledesma e ora Di Carlo, ma il risultato era stato pressoché il medesimo. Tornare a non incassare reti così ha permesso al Picchio di accrescere le proprie possibilità di tornare a rialzare la testa. Anche perché davanti, come più volte evidenziato di recente, si sta andando avanti alla medi di un solo gol a partita. Ad aver avuto una battuta d’arresto è stato il centravanti Corazza. L’attaccante 33enne contro gli umbri è stato costretto a fare i conti con un intervento provvidenziale dell’estremo difensore avversario Venturi e con un fuorigioco che qualche dubbio averllo lasciato. Tolte queste situazioni il terminale offensivo del Picchio è spesso finito imbrigliato nell’asfissiante marcatura operata dai difensori avversari.
Altro aspetto da rivedere è il rendimento del reparto mediano dove Varone pare proprio non avere più benzina in questa fase della stagione. A fine partita il mediano si era recato sotto la curva nord per lanciare la sua maglia, ma vedendosi rifiutare il dono pensato. Nel prossimo duello che andrà in scena a Sassari domenica prossima (avvio alle 15) la formazione guidata da Di Carlo dovrà cercare di confermare i pochi aspetti positivi emersi con il Gubbio per non finire di fare un passo indietro in quel percorso di crescita che ancora stenta a decollare.
Massimiliano Mariotti
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