Centodiciassette anni di storia del club bergamasco. La Dea non smette di festeggiare

L'Atalanta festeggia 117 anni di storia, da società provinciale a potenza europea. Trionfi, promozioni e una crescita costante la rendono un modello nel calcio.

17 ottobre 2024
La Dea non smette di festeggiare

Una ricorrenza speciale per l’Atalanta che oggi spegne le 117 candeline. Compleanno festeggiato da campionessa europea dopo il trionfo di cinque mesi fa a Dublino, nella finale di Europa League, e lo celebra da protagonista in Champions, per la quarta volta nella sua storia. Iniziata la sera del 17 ottobre 1907 nel tavolo di un’osteria di città alta, dove un gruppo di studenti liceali diede vita alla società sportiva di calcio e ginnastica, dai colori bianconeri, chiamata Atalanta in omaggio all’omonima dea guerriera dei boschi e della caccia. Nel 1920 la fusione con la Bergamasca Calcio, con il passaggio al nerazzurro, subito dopo la prima esperienza nel massimo campionato dell’epoca, il primo di 64 campionati nella massima serie che fanno dell’Atalanta la squadra “provinciale“ con il maggior numero di partecipazioni al massimo campionato.

Nel 1963 arriva il primo trofeo, con la vittoria della Coppa Italia a San Siro contro il Torino. A maggio, 61 anni dopo, ecco il secondo trionfo, quello più atteso, in Europa League. Due coppe, 64 campionati di A, cinque vittorie della serie B, innumerevoli promozioni nell’altalena tra i primi due campionati durata, con una sola discesa negli inferi della serie C nel 1981, fino alla svolta nel giugno 2010, subito dopo l’ultima retrocessione, quando l’imprenditore bergamasco Antonio Percassi, ex difensore nerazzurro nei primi anni settanta, già presidente per un quadriennio dal 1990 al 94, insieme al figlio Luca riprende il timone societario.

Da allora, dopo l’immediata promozione, quattordici stagioni consecutive in serie A. In mezzo la seconda svolta nella storia nerazzurra: l’ingaggio nell’estate 2016 del tecnico torinese Gian Piero Gasperini. Con questo assetto dirigenziale-tecnico la Dea sveste i panni della provinciale diventando una delle prime cinque squadre della A (tre volte al terzo posto, due volte al quarto, una volta quinta e tre finali di Coppa Italia dal 2019) e una realtà europea consolidata anno dopo anno: quattro partecipazioni alla Champions, con un quarto e un ottavo di finale, tre all’Europa League con un ottavo, un quarto e il trionfo di cinque mesi fa. Pochi giorni fa il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, ha definito l’Atalanta "una potenza europea e un modello da seguire".

Stasera alle 19 la Dea sarà festeggiata da migliaia di tifosi che si ritroveranno nel baretto di viale Giulio Cesare, davanti allo stadio: pane, salame e vino rosso per tutti. Con cori e bandiere nerazzurre.Fabrizio Carcano

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