Domani al Maradona. Napoli-Atalanta, l’esame scudetto è per entrambe

Sarà la sfida tra prima e terza in classifica: Gasperini allo scontro diretto dopo un ottobre senza sconfitte

di FABRIZIO CARCANO
2 novembre 2024
Napoli-Atalanta, l’esame scudetto è per entrambe

Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, atteso dalla trasferta a Napoli

Vietato parlare di scudetto in casa Atalanta. Troppo presto per porsi obiettivi. È la strategia consolidata dei nerazzurri e dello stesso Gasperini: gli obiettivi arrivano strada facendo, da marzo in poi. Domani però la Dea scende a Napoli per giocarsi uno scontro diretto al vertice che potrebbe già dire molto nella corsa per il tricolore. Azzurri in testa a quota 25, nerazzurri terzi con 19. "È una partita come le altre, difficile come le altre. Uno scontro da scudetto? Io ragiono con un altro metro, se mi si chiede oggi se l’Atalanta è da scudetto rispondo di no. Poi questa partita arriva solo all’undicesima giornata. Il Napoli ha sei punti di vantaggio e sta facendo qualcosa di straordinario, noi però arriviamo da un buon filotto di risultati, che ci ha permesso di risalire la classifica", ha spiegato mercoledì sera Gian Piero Gasperini, gettando acqua sul fuoco degli entusiasmi dopo un ottobre senza perdere, con quattro vittorie consecutive in campionato, il successo in Champions sul campo dello Shakthar e il pareggio contro il Celtic. La sua Atalanta con l’autunno sta volando con una qualità di gioco e un rendimento identico a quello della scorsa primavera, quando i nerazzurri scalarono la vetta dell’Europa League e della Coppa Italia e rimontarono in campionato 7 punti in due mesi al Bologna, e 5 alla Roma, risalendo dal sesto al quarto posto. Era una Dea con il turbo, come lo è quella dell’ultimo mese.

Ma il bello, per i bergamaschi, potrebbe ancora arrivare. Questi primi due mesi sono stati a handicap per un mercato diventato rivoluzionario dopo una serie di situazioni impreviste, dall’infortunio di Scamacca all’ammutinamento di Koopmeiners, con 11 nuovi innesti, 8 giocatori inseriti ad agosto di cui 6 a campionato già iniziato. La Dea di settembre era un cantiere aperto e aveva l’infermeria piena: Kolasinac, Djimsiti, Toloi, Zaniolo, poi Brescianini, Kossounou, oltre a Scalvini fermo da giugno. Era difficile pensare ad un terzo posto dopo dieci giornate partendo con questi problemi. Ora risolti, perché i nuovi acquisti sono quasi tutti integrati, con Retegui e Bellanova ormai titolari, oltre a Samardzic e Zaniolo sempre più coinvolti nelle rotazioni, mentre gli infortunati sono tutti recuperati: Kossounou ha giocato nel finale mercoledì sera, Brescianini da ieri è in gruppo. E a fine mese si rivedrà anche Scalvini, che di fatto rappresenta un nuovo acquisto: come dire che da dicembre l’Atalanta inserirà in difesa un rinforzo da 50 milioni. Lo stesso capitan Toloi, visto in campo solo ad agosto contro l’Inter per uno spezzone, è pronto e rappresenta anche lui un rinforzo autunnale. Tanti fattori da considerare, cui ne va aggiunto un altro: negli otto anni precedenti l’Atalanta gasperiniana ha sempre fatto meglio nella seconda parte dell’anno che nella prima.

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