La Dea incanta per un tempo, poi crolla. Valverde e Kylian firmano un colpo Real

Il Real Madrid vince la Supercoppa Europea 2-0 contro l'Atalanta, soffrendo nel primo tempo ma dominando nella ripresa. Vincono i più forti, guidati da Ancelotti e con Mbappé in grande spolvero.

di FABRIZIO CARCANO -
15 agosto 2024
La Dea incanta per un tempo, poi crolla. Valverde e Kylian firmano un colpo Real

Kylian Mbappé ha segnato il gol del raddoppio chiudendo la Supercoppa e alzando il suo primo trofeo con la maglia del Real Madrid: a 24 anni il francese inizia una nuova fase della sua carriera

La legge del più forte. Il Real Madrid e Re Carlo Ancelotti si confermano la squadra e il tecnico più vincenti del calcio europeo, imponendosi nella finale della Supercoppa Europea per 2-0, soffrendo nel primo tempo e piegando solo nella ripresa una brava Atalanta, uscita a testa alta. Dea che per 55 minuti ha forse fatto meglio dei Galacticos, sfiorando la rete a inizio ripresa con Pasalic, ma non ha potuto reggere nella mezz’ora finale alla forza d’urto tecnica e fisica dei fenomeni in bianco, di Vinicius, autore dei due assist, del debuttante Mbappé autore del raddoppio, di Bellingham che ha avviato entrambe le azioni dei gol, incluso il primo sigillato da Valverde.

Troppi campioni tutti insieme, di più la squadra di Gasperini - rimasta orfana nell’ultima settimana di Scamacca, Toloi, Zaniolo e dell’ammutinato Koopmeiners - non poteva fare, non con tutte queste assenze. Ma la formazione nerazzurra ha fatto bella figura, legittimando con merito la sua presenza in questa finale. Partita dai due volti. Primo tempo con più Atalanta che Real. La collezione di stelle offensive schierate da Ancelotti produce una manciata di minuti di gioco ‘di prima’, divertendo, ma senza pericolosità, poi dal decimo sale la Dea con il suo pressing asfissiante uomo a uomo. Gli attaccanti dei Blancos non hanno rifornimenti, il Real è costretto a ripiegare sul portiere Courtois da play. L’assenza di un centravanti di ruolo toglie pericolosità all’Atalanta che costruisce tanto ma non conclude, se non con una fortuita traversa al 25’ su maldestra deviazione di Militao su cross di De Roon. Traversa che al 44’ dice no al lampo di Rodrygo sull’unica vera palla gol improvvisa costruita dai madrileni. Poi la ripresa, con l’occasionissima atalantina al secondo minuto: cross pennellato di De Roon per lo stacco aereo di Pasalic su cui Cortuois salva con un miracoloso colpo di reni.

Parata che diventa la sliding door di questa finale. Perché dal 50’ cresce il Real, sfruttando la velocità e la fantasia di Vinicius e al 59’ arriva la rete: errato rinvio di Musso, palla recuperata che da Bellingham va a Vinicius che si incunea in area e scodella per Valverde, che a porta libera insacca facile. Sbloccato il risultato il Real produce due palle gol in due minuti: Musso si supera prima su Vinicius tutto solo in area, poi a seguire in mischia salva la porta con una smanacciata acrobatica su tocco di Bellingham. Partita ormai in discesa per i Galacticos, che al 68’ la blindano con la solita combinazione Bellingham-Vinicius e prima rete madrilena di Mbappe’. Finale senza storia, l’Atalanta non sbanda ed evita il tris che sarebbe stato ingiusto. Applausi alla Dea, ma hanno vinto meritatamente i più forti, i Galacticos di Re Carlo da Reggiolo.

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