L’orgoglio di Gasperini. "Persa un’opportunità»

Il tecnico tra luci e ombre: "Ci dispiace, ma il primo gol ha cambiato la partita"

di FABRIZIO CARCANO -
15 agosto 2024
"Persa un’opportunità"

Il tecnico tra luci e ombre: "Ci dispiace, ma il primo gol ha cambiato la partita"

Medaglia d’argento, seconda in Europa dietro gli invincibili del Real Madrid. L’Atalanta esce sconfitta dalla finale di Supercoppa Europea ma può esultare per questo traguardo raggiunto: giocarsi una finale come questa. Impensabile qualche anno fa. Impensabile esattamente quattordici anni fa, era il 14 agosto 2010, quando iniziava l’era dei Percassi, con una Dea appena retrocessa in B che esordiva in Coppa Italia battendo il Foligno per 3-1 con le reti di Padoin, Capelli e Ardemagni.

Dal Foligno al Real Madrid, in 14 anni di crescita costante e vittorie continue. Da sette anni la Dea è una presenza fissa nelle coppe europee, dove ha vinto sui campi di Liverpool (due volte su due), Ajax, Everton, Leverkusen, Olympiakos, Valencia, Shaktar e Sporting Lisbona, e adesso è pronta alla quarta partecipazione in Champions. Con la convinzione di chi ha già dimostrato di sapere vincere, con la bacheca impreziosita dal primo trofeo internazionale, l’Europa League, senza dimenticare i tanti piazzamenti: tre finali di Coppa Italia, tre terzi posti e due quarti posti. Quattordici anni per passare dalla B alla finale contro il Real Madrid. Che per la squadra nerazzurra non rappresenta l’apice, ma un altro gradino salito nel calcio internazionale. "Sono orgoglioso e sono dispiaciuto, perché questa era una grandissima opportunità. Ero abbastanza fiducioso sul fatto che potessimo fare una buona gara e mettere in difficoltà il Real. Chiaro che la partita è cambiata dopo il loro gol, poi loro hanno meritato la vittoria. Abbiamo perso una bella opportunità per come è andata la partita, perché potevamo andare in vantaggio, con Lookman e Pasalic, e in queste partite chi va in vantaggio, e lo abbiamo visto noi a Dublino, poi obbliga l’avversario a inseguire", ha spiegato alla fine Gian Piero Gasperini.

Ora la Dea bergamasca avrà una Champions da giocare e un piazzamento Champions da inseguire in campionato. Partendo da questa finale. Giocata in emergenza dopo aver perso nell’ultima settimana gli infortunati Scamacca, Toloi e Zaniolo e l’ammutinato Koopmeiners, su cui è in corso un’azione diplomatica di recupero alla causa atalantina, per un ritorno nei ranghi del ‘figliol prodigo’. Come ha soleggiato prima del match lo stesso Luca Percassi: "Siamo molto affezionati a Koop. Sappiamo cosa ha dato e cosa ha ricevuto qui, a volte quando si è giovani si può incappare in qualche errore, ma per noi è un giocatore molto importante". Atalanta uscita tra gli applausi sinceri dei 6000 tifosi bergamaschi saliti fino a Varsavia, ricevendo i complimenti degli avversari. A cominciare dal fenomeno Kylian Mbappé che ha elogiato la Dea, prima di spiegare la sua emozione per questo esordio vincente da Galacticos: "Una bellissima serata. Aspettavo da tanto questo momento, abbiamo vinto anche un titolo e sappiamo che è molto importante perché in questo club dobbiamo sempre puntare a vincere. Il gol è importante, ma il piacere di scendere in campo lo è ancora di più. In squadra abbiamo i migliori giocatori in ogni ruolo".

Fab.Car.

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