La Dea prepara altre serate di gala. Tre “finali“ in appena undici giorni. Pronto l’esodo dei cinquantamila per le trasferte di Roma e Dublino

Domani al Gewiss Stadium la sfida che profuma di Champions League contro i giallorossi di De Rossi. Mercoledì prossimo nella Capitale ultimo atto della Coppa Italia contro la Juventus, poi ancora Europa League.

di FABRIZIO CARCANO -
11 maggio 2024
Tre “finali“ in appena undici giorni. Pronto l’esodo dei cinquantamila per le trasferte di Roma e Dublino

Tre “finali“ in appena undici giorni. Pronto l’esodo dei cinquantamila per le trasferte di Roma e Dublino

L’Atalanta ha trasformato i sogni di inizio stagione in obiettivi, concreti, tutti vicini. In undici giorni la Dea potrebbe centrare un incredibile ‘mini-triplete’ conquistando prima l’accesso diretto alla Champions League, con il quarto o quinto posto, poi la Coppa Italia contro la Juventus, mercoledì prossimo, e il successivo mercoledì l’ambito trofeo europeo nella finale di Dublino contro il Bayer Leverkusen. "Che adesso – ha ricordato Gasperini - è la priorità rispetto alla Coppa Italia, perché tra le due coppe l’Europa League è la più prestigiosa".

Prima delle due finali ci sarà domani sera, al Gewiss Stadium, lo scontro diretto contro la Roma, a pari punti al quinto posto a quota 60, di fatto un’altra finale per i nerazzurri. Perché vincendo la squadra di Gasperini, che ha ancora una partita da recuperare contro la Fiorentina (probabilmente il 2 giugno), chiuderebbe virtualmente la corsa per il quinto posto portandosi a più 3 dai giallorossi (che poi avrebbero solo due gare da giocare) con in più il confronto diretto favorevole. Battere la Roma, continuando a surfare l’onda di entusiasmo che la Dea cavalca dalla notte trionfale di Liverpool, permetterebbe di arrivare alla finale di Coppa Italia con la tranquillità di aver già messo al sicuro l’obiettivo Champions, che resta il primo obiettivo, con l’annesso garantito introito economico da circa 60 milioni.

Poi le due finali, che sposteranno mezza Bergamo in giro per l’Italia e l’Irlanda, facendo viaggiare oltre 50 mila supporters bergamaschi nell’arco di due mercoledì. Per la finale all’Olimpico sono già stati venduti oltre 21 mila biglietti in curva Nord, quella riservata agli atalantini, ma le prevendite sono ancora aperte e si dovrebbe raggiungere la quota dei 25 mila. Numeri analoghi sono previsti per l’esodo nerazzurro a Dublino, per una finale attesa da intere generazioni, da quella sconfitta del 1988 nella semifinale di Coppa delle Coppe contro il Malines, come ricordava giovedì sera uno striscione esposto in curva Nord prima del ritorno contro l’OM: ‘Il ricordo di Malines evocato a ogni bambino, vincere oggi per raccontare Dublino’. Bergamo ieri - dopo una notte di festa durata fino alle ore più buie, con migliaia di tifosi ammassati in centro e tanti altri a strombazzare lungo i viali con gli scooter - si è risvegliata tinta di nerazzurro, con bandiere e sciarpe appese alle finestre, e con la febbre da trasferta, con i tifosi a prendere d’assalto il web per trovare voli e alberghi per Dublino. A gettare acqua sul fuoco degli entusiami ci ha pensato Gasperini ricordando: "Giusto festeggiare perché abbiamo raggiunto un traguardo storico, ma non abbiamo ancora vinto il trofeo: non è finita qui". No. Non è finita qui, perché la Dea in meno di due settimane può fare festa tre volte.

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