La provincia felice. L’Atalanta sulle orme del Parma. Vuol vincere in Europa e in Italia come gli emiliani trent’anni fa

La Dea guarda avanti dopo aver eliminato a sorpresa il Liverpool dal secondo torneo continentale. L’obiettivo è il “mini-triplete“: due trofei e il quinto posto in campionato che porterebbe in Champions.

di FABRIZIO CARCANO -
20 aprile 2024
L’Atalanta sulle orme del Parma. Vuol vincere in Europa e in Italia come gli emiliani trent’anni fa

L’Atalanta sulle orme del Parma. Vuol vincere in Europa e in Italia come gli emiliani trent’anni fa

Davide vestito di nerazzurro sta battendo i giganti Golia delle metropoli del calcio internazionale. L’Atalanta vuole portare la provincia sul trono europeo. E su quello italiano. Vincendo l’Europa League e la Coppa Italia. Impresa riuscita, nel calcio moderno, a livello italiano, solo al Parma di Nevio Scala. Trent’anni dopo i fasti degli emiliani adesso ci provano i bergamaschi nerazzurri a salire sul tetto continentale, sul modello di altre realtà ‘in miniatura’, come Dortmund o andando indietro nel tempo Leverkusen, Malines, Nottingham. L’Atalanta piccolo Davide che sui palcoscenici internazionali batte i giganti Golia come il Liverpool e lo Sporting Lisbona. E insegue un clamoroso mini ‘triplete’: l’Europa League (che qualifica la vincente alla Champions), la Coppa Italia e il quinto posto in A, che ora vale il quinto pass per una italiana alla prossima Champions.

Tre obiettivi clamorosi, un triplete impensabile in estate, anche se a Bergamo ci credevano in tanti. "Questa per noi è una stagione incredibile: siamo ancora dentro a tutto e andiamo avanti, adesso ripartiamo con il campionato e poi mercoledì avremo la semifinale di ritorno della Coppa Italia". La road map nerazzurra adesso prevede il derby regionale domani sera a Monza, dove servirà un successo per la corsa sulla Roma, e poi la semifinale contro i viola nella bolgia del Gewiss. E la provinciale Atalanta anche qui vuole scrivere la storia: dalla vittoria atalantina del 1963 solo due ‘provinciali’ hanno conquistato la coppa nazionale, il Vicenza nel 1997 e il Parma tre volte negli anni novanta (ultimo successo nel 1999). Due anni dopo nel 2001 la vittoria della Fiorentina, poi il trofeo è andato alle sei grandi metropolitane: Inter, Milan, Lazio, Roma, Napoli e Juventus.

Arrivare alla finale del 15 maggio all’Olimpico (con annessa qualificazione anche alle final four di Supercoppa in Arabia) e vincerla significherebbe riportare la Coppa Italia a Bergamo dopo 61 anni. "Sappiamo che dimensione abbiamo come club. È un qualcosa di straordinario, per Bergamo e la sua tifoseria", ha fatto notare l’ad nerazzurro, Luca Percassi. Fotografando l’impresa della Dea, simbolo di una città da 115mila abitanti e di una provincia che ne conta un milione. "Superare il Liverpool, una delle squadre più forti al mondo, ha dato più sapore al passaggio del turno. Questa è la vittoria di tutta l’Atalanta e della città di Bergamo. Ora contro il Marsiglia saranno due splendide gare". Intanto la tifoseria prepara tre esodi: il 2 maggio a Marsiglia, il 15 a Roma per la finale di Coppa Italia e il 22 a Dublino per la finalissima di Europa League. Da ieri presi d’assalto voli e hotel per la capitale irlandese.

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