Nel segno di De Ketelaere. L’Atalanta ai quarti con il Milan

Il belga mattatore (due gol e assist) e Miranchuk (rete, traversa e assist) piegano il Sassuolo senza idee

di FABRIZIO CARCANO -
4 gennaio 2024
Nel segno di De Ketelaere. L’Atalanta ai quarti con il Milan

Nel segno di De Ketelaere. L’Atalanta ai quarti con il Milan

L’Atalanta conquista agevolmente il pass per i quarti di finale della Coppa Italia (dove incrocerà martedì prossimo il Milan al Meazza in gara secca) asfaltando un Sassuolo imbottito di riserve per 3-1. Serata di festa per gli oltre 14mila del Gewiss Stadium e per una Dea che ha fatto poco turn over, sfruttando al meglio la sua panchina lunga e la voglia di mettersi in mostra dei vari Charles De Ketelaere, Aleksey Miranchuk e Mario Pasalic.

Il 22enne belga è stato il mattatore assoluto della serata con la doppietta iniziale, salendo così a sei gol stagionali, con un piccolo record: è l’unico nerazzurro ad aver segnato nelle tre competizioni con due gol in campionato (uno proprio al Sassuolo), due in Europa League e questi due in Coppa Italia.

Dietro l’ex rossonero hanno brillato i due trequartisti, con Pasalic che ha regalato due assist e avviato l’azione del 2-0 e con Miranchuk che l’ha sigillata segnando il 3-0, dopo aver colpito anche una traversa e aver piazzato l’assist del 2-0 e aver avviato l’azione del primo gol.

Vittoria facile, con un Sassuolo originato nel contenere nel primo tempo ma sterile in fase offensiva, che ha cercato di restare in partita fino all’intervallo, prima di farsi travolgere completamente nella ripresa dall’onda nerazzurra spinta come sempre dal tifo trascinante della Curva Pisani: nelle ultime sei partite l’Atalanta ha segnato 11 gol (sui 13 totali) nella ripresa sotto la Nord, diventata un autentico fattore determinante.

Al 94’ la rete della bandiera emiliana con un tiro da fuori di Boloca.

Tanti motivi per sorridere per Gasperini che nel quarto d’ora finale ha ritrovato anche il 34enne difensore argentino Josè Luis Palomino di nuovo in campo a tre mesi di distanza dall’ultimo infortunio.

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