Zaniolo, croce e delizia della Dea. La cura Gasperini funziona ancora. Dal tecnico bastone e carota per rilanciare l’eterna promessa
Decisivo dalla panchina contro Roma e Cagliari, ma il tecnico lo striglia dopo l’esultanza rivolta ai tifosi di casa
Un anno fa De Ketelaere e Scamacca. Adesso Nicolò Zaniolo. L’Atalanta, come società e ambiente, e Gasperini, si confermano non solo forgiatori di talenti da scoprire, ma anche specialisti nel recuperare chi si è smarrito strada facendo per infortuni o problemi tecnici. La rinascita del discontinuo e inquieto attaccante classe ‘99 è sotto gli occhi di tutti: due gol decisivi in serie A negli ultimi dieci giorni, e una terza rete a novembre, sempre determinante, in Champions a Stoccarda. Tre in un mese per un giocatore che nella scorsa stagione, per chiudere sempre a tre gol complessivi, con l’Aston Villa, aveva impiegato 39 partite.
Rinascita nei numeri, per Zaniolo, e nell’impatto nei finali in una squadra che sta volando come la Dea, capolista da dieci vittorie consecutive in campionato. Merito del club bergamasco che in estate ha saputo riportarlo nel nostro calcio con un’operazione low cost, un prestito da 3 milioni dal Galatasaray dove non si era ambientato, cautelandosi con un riscatto facoltativo che diventerà obbligatorio solo a determinate condizioni. E di “maestro“ Gasperini che sta vincendo anche questa scommessa, lo aveva definito lui così, con Zaniolo.
"A Cagliari è entrato molto bene, segnando un gol importante e mostrando grande dinamismo", lo ha elogiato il tecnico per il gol vittoria. Bacchettandolo però per aver infiammato i tifosi del Cagliari con un’esultanza eccessiva sotto la curva degli ultras sardi, dietro alla porta doveva aveva appena segnato. Un’esultanza costata un cartellino giallo, esattamente come dieci giorni prima a Roma, quando Zaniolo aveva sfogato la sua voglia di rivincita da ex, contro l’Olimpico giallorosso che lo aveva riempito di fischi e insulti, sfilandosi la maglia e correndo sotto il settore dei supporters atalantini. "Deve ancora lavorare su alcuni aspetti, come la gestione delle emozioni dopo il gol. Il gesto che ha acceso il pubblico, anche se non provocatorio, è una situazione che non possiamo permetterci di ripetere", ha dichiarato Gasperini. Dimostrando di lavorare non solo sul recupero atletico e tattico dell’ex romanista ma anche sulla maturità del ragazzo, cercando di smussare alcuni angoli della sua personalità. Carota e a volte forse anche un po’ di bastone, metodo che sta funzionando: Zaniolo sta segnando e impattando con continuità, ritagliandosi un ruolo da quarto moschettiere offensivo nerazzurro dietro ai “tre tenori“ Lookman, Retegui e De Ketelaere.
Ma a Cagliari ha brillato anche la stella di Marco Carnesecchi, autore di almeno cinque respinte prodigiose. "Ci ha salvato con i suoi interventi", lo ha ringraziato Gasperini a fine partita. Un altro talento cristallino, il 24enne riminese, che la Dea e il suo tecnico hanno valorizzato, dosando i tempi del suo inserimento con prestiti mirati in B e in A fra Trapani e Cremonese. Più qualche mese da riserva di Musso, per lanciarlo titolare dallo scorso dicembre, al momento giusto per esplodere. Sempre a proposito di scommesse vinte.
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