Al Dall’Ara c’è il Monza. Bologna, la Coppa Italia è una speranza d’Europa. E Italiano è la garanzia
Nel curriculum una finale e due semifinali con la Viola. Bene anche allo Spezia .
Appunti di ritiro dell’estate rossoblù. Disse Claudio Fenucci a fine luglio tra i monti di Valles: "L’idea in questa stagione è fare qualcosa di speciale: il piccolo sogno di portare a casa un trofeo ce l’ho. Certo non penso alla Champions: la Coppa Italia è più alla portata".
Allora eccola la Coppa nazionale, decisamente una strada più percorribile della Champions per provare a restare in Europa, stante che anche in campionato le 4 vittorie nelle ultime 5 partite oggi tengono il Bologna di Vincenzo Italiano ampiamente in corsa per un posto al sole a maggio, in attesa del faccia a faccia di sabato all’Allianz Stadium con la Juve di Thiago che per i bolognesi, e per mille comprensibili motivi, rappresenta la madre di tutte le partite.
Oggi però al Dall’Ara c’è il Monza e se il Bologna vuole dare un seguito al sogno di mezz’estate bisogna innanzitutto eliminare i brianzoli in gara secca (in caso di parità dopo i 90 minuti si andrà direttamente ai rigori) aspettando poi di conoscere la sfidante ai quarti, che uscirà dall’Atalanta-Cesena in programma il 18 dicembre.
Ora, se a Casteldebole il sogno sussurrato è la Coppa Italia allora sulla carta non c’è allenatore più indicato di Vincenzo Italiano per coltivarlo. Il tecnico siciliano non solo nella passata edizione della Frecciarossa Cup eliminò proprio il Bologna ai quarti con la sua Fiorentina, in coda a una sfida (era lo scorso 9 gennaio) che al Franchi finì 0-0 con tre legni colpiti dai rossoblù e un rigore fallito da Posch nella fatale lotteria finale dal dischetto.
Italiano è anche l’allenatore che nei suoi tre anni alla Viola in Coppa Italia ha conquistato due semifinali e una finale, che per un Bologna che viceversa per undici volte delle precedenti dodici edizioni non ha mai superato gli ottavi sarebbe grasso che cola. Poi, va da sé, quando vai avanti nel tabellone e ti scontri con le big la Coppa Italia si fa durissima: Italiano a Firenze si è inchinato in semifinale a Juve e Atalanta e in finale all’Inter.
Il tutto, peraltro, dopo essere approdato ai quarti della competizione nel 2020-21 alla guida dello Spezia, quando gli Aquilotti eliminarono Bologna (al Dall’Ara) e Roma, arrestando la loro corsa al cospetto del Napoli. Ricorrendo a un’espressone abusata, Italiano in Coppa Italia sa come si fa.
Sa innanzitutto che quel minimo di turnover a cui dovrà ricorrere per non svuotare di energie il gruppo (sabato 7 c’è la Juve in campionato, mercoledì 11 il Benfica in Champions e domenica 15 il derby con la Fiorentina) non dovrà però depotenziare troppo la squadra, attesa dalla classica serata trappola: se passa il turno il Bologna avrà fatto il suo, in caso contrario il venticello gelido dei dubbi e del dissenso che Italiano e i suoi ragazzi sono stati bravi a respingere con l’accelerazione in campionato tornerebbe a bussare all’uscio di Casteldebole.
Sotto con il Monza dunque: col fantasma di Thiago. Un anno fa agli ottavi c’era lui a guidare il Bologna che negli ottavi demolì l’Inter al Meazza. Tra quattro giorni il fantasma si farà avversario in carne e ossa.
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