Anatomia di una frenata. Dalla Champions a Cagliari. Il Bologna ha rallentato. E gli altri ora lo conoscono
Zero vittorie nel 2024, due sconfitte nelle ultime tre: Thiago studia le correzioni
L’attacco che segna col contagocce, la difesa che da tre partite ha smesso di essere un muro. Troppe assenze nei ruoli chiave della fase offensiva (maledetti infortuni) e, di conseguenza, troppi punti lasciati per strada in campionato contro tre squadre, Udinese, Genoa e Cagliari, sulla carta di una cilindrata inferiore. O forse erano troppi (è un paradosso e insieme una provocazione) i punti raccolti fino a Natale, quando i rossoblù, dopo la vittoria con l’Atalanta, si issarono addirittura al quarto posto. Gloria strameritata, che sarebbe stata addirittura maggiore senza gli acclarati torti arbitrali: ma il quarto posto e il sogno Champions erano lo specchio dell’autentico valore di questa squadra?
Di certo c’è solo che il nuovo anno solare è cominciato all’insegna di una sensibile frenata. Nulla che possa evocare la parola crisi, perché di fatto l’unica vera stecca il Bologna l’ha fatta a Udine, dove per la prima e unica volta in stagione non è nemmeno sceso in campo. Però il rallentamento è sotto gli occhi di tutti: non foss’altro che in termini di risultati, che nel calcio contano. L’uscita dalla Coppa Italia è stato un cazzotto allo stomaco immeritato, ma tutto il resto è farina del sacco rossoblù. Il ‘fornaio’ Thiago fin qui ha fatto miracoli con gli ingredienti a disposizione, ma da tempo gli avversari ne studiano le mosse. Tocca trovare contromisure: dalle risorse interne e dal mercato.
Massimo Vitali
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