Bologna, contro il Lille vale davvero doppio. Una vittoria per la Champions e il campionato
Domani sera Freuler e compagni devono riscattare il brutto ko con la Lazio e tenere vive le speranze di un posto nei playoff
Urge una risposta: perché il ko con la Lazio ha riportato d’attualità i dubbi sull’effettivo valore dei rossoblù e potrebbe aver lasciato qualche tarlo anche nella testa dei calciatori di Vincenzo Italiano. Anche per questo la sfida con il Lille si preannuncia tutto fuorché banale: non bastasse il fatto che rappresenta praticamente un match da dentro o fuori per poter sperare di agguantare ancora i playoff di Champions League. Obiettivo complesso da raggiungere e il treno potrebbe essere passato complice la mancata vittoria con lo Shakhtar e il ko con il Monaco: vietato non crederci, però o l’Europa non diventerà fattore di crescita, come auspicato da Italiano e dalla dirigenza rossoblù alla vigilia. Il carico di attese che circondava il match dell’Olimpico è andato deluso. L’ambiente rossoblù contava su una vittoria che confermasse il periodo di crescita e desse seguito ai successi con Cagliari, Lecce e Roma. Ci si attendeva un segnale di forza che accorciasse la classifica e raccontasse che il Bologna è di nuovo pronto a giocarsela anche con le grandi. Come un anno fa, quando sbancò Bergamo, Roma, Napoli e fermò Milan, Juventus e Inter sui loro campi.
Invece nulla, nuovo passo indietro. Koo pesante, una caduta che ha fatto rumore. "Siamo tornati nella nostra dimensione di squadra che in giro rimedia ceffoni", è uno dei concetti circolati tra social e radio all’indomani della sconfitta. Dopo il 3-0 di Napoli, ecco il 3-0 con la Lazio. Dopo il secondo tempo in inferiorità numerica con l’Atalanta, ecco un’altra sfida con una big in inferiorità numerica per più di un tempo, complice il doppio giallo di Pobega, che diventa simbolo di un mercato che non sta dando frutti. "C’è chi dal Milan prende Adlì e chi Pobega. C’è chi ha preso Kean e chi Dallinga", è un altro concetto espresso, guardando a una Fiorentina che si candida al ruolo che fu del Bologna un anno fa insieme alla Lazio: e c’è chi inizia a pensare che Fiorentina e Lazio ci abbiano visto lungo nella scelta della guida tecnica, con allenatori che furono accostati pure al Bologna.
Perché il giorno dopo l’Olimpico, c’è anche chi se la prende con Italiano per i cambi, e per un paio di dichiarazioni post-partita: alcuni lamentano una rassegnazione legata all’inferiorità numerica , come se la partita fosse già persa, altri parlano di croce gettata addosso al solo Pobega. Reazioni di pancia che ricordano quanto si sia alzato il livello di attesa e pretesa attorno al Bologna. E’ vero che il Bologna ha una gara da recuperare, ma a oggi sono 7 le lunghezze da recuperare sul sesto posto, 10 sui primi quattro che valgono la Champions, a un punto dal Milan e dalla settima piazza che ad oggi però non garantisce le Coppe Europee. Il tutto nonostante i rossoblù abbiano perso solo due partite (con Napoli e Lazio) su 12 giocate. Serve un grande colpo, una dimostrazione di forze per recuperare fiducia. Serve un colpo da Champions che tenga aperta la corsa per i playoff europei. Soprattutto serve una risposta ai dubbi che la sfida con la Lazio ripropone per ritrovare fiducia.
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