Bologna di Vincenzo Italiano: una macchina da gol in Serie A

Il Bologna di Vincenzo Italiano segna 52 gol in campionato, quarto in classifica. Orsolini protagonista con 12 reti.

di MASSIMO VITALI
23 aprile 2025
Il Bologna di Vincenzo Italiano segna 52 gol in campionato, quarto in classifica. Orsolini protagonista con 12 reti.

Il Bologna di Vincenzo Italiano segna 52 gol in campionato, quarto in classifica. Orsolini protagonista con 12 reti.

"Fate gol!" urlava come un ossesso Vincenzo Italiano ai suoi ragazzi quando sul campo di Valles, nei giorni del ritiro estivo, la squadra provava gli schemi senza l’opposizione della difesa e il portiere era l’unico baluardo tra i pali.

Nove mesi dopo possiamo tranquillamente dire che quel consiglio sparato a mille decibel è entrato come un mantra nella testa dei suoi calciatori: ma che soprattutto quel ‘suggerimento’ è stato ascoltato e messo in pratica. Col sigillo da cineteca messo a referto a Pasqua da Orsolini con l’Inter è salito a 52 il bottino di reti dei rossoblù in campionato.

Morale: Bologna quarto in classifica (aspettando il Parma-Juve di questa sera al Tardini) e quarto nella graduatoria dei gol segnati. Una gioiosa macchina da gol, quella di Vincenzo Italiano, che dopo 33 giornate si colloca alle spalle delle sole Inter (72 reti), Atalanta (66) e Lazio (53) eguagliando il rendimento del Napoli (pure lui a quota 52).

Un anno fa, per fare un raffronto, il super Bologna di Motta si era fermato a 48. E per trovare a ritroso nella storia un Bologna più prolifico di questo bisogna risalire all’anno di grazia 1997-98, con Renzo Ulivieri in panchina: il conta-gol dopo 33 giornate ventisette anni fa toccò quota 53.

Bella forza, si dirà, se là davanti c’è un fuoriclasse come Roberto Baggio, che quell’anno chiuse il campionato con un bottino di 22 reti. Un Baggio oggi non c’è anche se Orsolini, nel suo piccolo (piccolo solo se paragonato a un gigante del pallone come il Divin Codino), in questa stagione ha regalato perle che non sfigurano nel confronto con i gioielli messi a referto da Baggio in quel 1997-98.

Per tornare a un concetto caro a Ulivieri Italiano ha assemblato una macchina da gol che oggi è una cooperativa, in cui tutti si sporcano mani e calzoncini nel fango e tutti, o quasi, passano poi alla cassa portando in dote il frutto più prezioso: il gol per l’appunto.

In campionato sono già 15 i calciatori rossoblù andati a referto: un listone che parte dai 12 gol di Orsolini e finisce con chi si è fermato a uno, vedi De Silvestri, Holm, Ferguson e Cambiaghi (idem Iling-Junior, Karlsson e Urbanski, usciti da Casteldebole a gennaio).

Castro che alla seconda stagione di A raggiunge quota 8 reti, che salgono a 10 mettendo nel conto la Coppa Italia, era un risultato tutt’altro che scontato, anche se l’exploit vero lo ha fatto Ndoye, che in pochi mesi da allergico al gol si è tramutato in bomber.

Anche Odgaard ha fatto un bel balzo in avanti nei tabellini con 6 gol messi a referto, uno in più di Dallinga, che tra campionato e Coppa Italia si è fermato a 5. E adesso avanti tutta.

Come sa bene Vincenzo Italiano, ieri squalificato per un turno dopo l’espulsione rimediata con l’Inter (lunedì a Udine in panchina andrà il vice Niccolini), i gol sono la benzina più efficace per alimentare il sogno Champions. Specie quelli segnati al Dall’Ara.

Era dal 1942-43 che i rossoblù in A non andavano in gol per 13 partite casalinghe di fila. Juve avvisata, pensando all’incrocio del 4 maggio.

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