Bologna, esame in Laguna. Italiano, priorità e fair play: "A Venezia sarà battaglia. E mi dispiace per Thiago»
"Adesso ci aspettano due mesi di fuoco. Rinnovo? Il focus solo sul campo" .

Vincenzo Italiano, 47 anni, fino a questo momento ha trascinato il suo Bologna al quarto posto in serie A e alla semifinale di Coppa Italia (Schicchi)
Forse la sosta ha annacquato un po’ i ricordi, ma prima che la serie A andasse in freezer un Bologna che ha incarnato la perfezione tredici giorni fa al Dall’Ara seppelliva di reti (5) la Lazio. Domanda: oggi a Venezia è chiedere troppo ricominciare da lì?
Vincenzo Italiano sa che la risposta è appesa a mille variabili, non ultima la resilienza di un Venezia che oggi ha un piede in B, ma che nelle ultime quattro giornate ha inchiodato allo 0-0 Lazio, Atalanta e Napoli.
"Sarà una battaglia", prevede il tecnico rossoblù. Una battaglia da affrontare senza l’infortunato, nonché squalificato, Santiago Castro e con il cuore del tifo rossoblù a cui per motivi di ordine pubblico è stata negata la trasferta.
"Non entro nel merito – glissa Italiano –. Dico solo che altre tifoserie al Penzo erano lì a spingere: vorrà dire che giocheremo anche per i nostri tifosi assenti, sperando che i presenti si facciano sentire".
Niente Castro e niente esodo rossoblù. La verità è che in serie A c’è sempre un buon motivo per annusare trappole anche quando il cammino sembra sgombro di ostacoli: specie se il cammino è un percorso di gloria in difesa di un quarto posto che a fine maggio vorrebbe dire di nuovo Champions League.
"Ci attendono due mesi di fuoco – mette in guardia dai pericoli Italiano –. Ogni squadra ha un obiettivo e per raggiungerlo mette in campo grinta e fame. Di sicuro col Venezia dovremo fare una grande partita e da qui alla fine raschiare il fondo del barile per provare a migliorarci ulteriormente. Bisogna tenere il piede sull’acceleratore se vogliamo fare tanti punti".
Martedì c’è il primo atto della semifinale di Coppa Italia ("Castro con l’Empoli è un ‘ni’, ma spero che il 7 aprile col Napoli sia un sì"): come però direbbe Motta, testa al Venezia.
A proposito di Thiago: "Mi dispiace perché è sempre sgradevole mollare un lavoro in corso d’opera, ma sono sicuro che avrà altre occasioni per dimostrare il suo valore, come ha fatto a Bologna".
Parole al miele anche per Saputo, che dal Canada ha etichettato Italiano come "l’allenatore che incarna i valori che volevamo".
"Ringrazio il presidente – dice il tecnico rossoblù –. E’ un uomo del Sud come me e mette passione in quello che fa. Averlo al nostro fianco tutti i giorni a Casteldebole è bello".
Bello sarebbe anche che il Bologna di Saputo facesse di Italiano l’iniziatore di un ciclo vincente. Da parte del diretto interessato, che ha il contratto in scadenza nel 2026, c’è totale apertura ma anche una preghiera a spostare il focus: "C’è un contratto in essere e non si è ancora discusso di niente, ma ho dato la mia disponibilità a tutto quello che vorrà fare la società con me. Adesso però le priorità sono le partite che ci attendono: le questioni personali vengono dopo".
Focus sul Venezia allora, che ha vinto due degli ultimi tre incroci coi rossoblù. Ergo: serve un Bologna rock, anche se si va nella patria di Vivaldi. Del resto anche la musica nel Bologna di Italiano ha un peso: "I ragazzi la mettono sempre nello spogliatoio. Io all’inizio non ero abituato, poi mi sono accodato. Adesso se quando arrivo non trovo la musica l’accendo io".
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