Bologna, Fabbian non mette limiti ai sogni: "Voglio godermi la Champions e segnare"

Il centrocampista: "Un gol in Europa sarebbe indimenticabile. Italiano ci chiede cose diverse da Motta, dobbiamo adattarci in fretta"

di MASSIMO VITALI -
30 luglio 2024
Bologna, Fabbian non mette limiti ai sogni: "Voglio godermi la Champions e segnare"

Un sorridente Giovanni Fabbian. durante un allenamento a Valles (Schicchi)

dall’inviato

VALLES (Bolzano)

Diteglielo sottovoce, ma alla voce obiettivi stagionali Giovanni Fabbian, quanto a lessico, a Valles evoca il fantasma di Thiago Motta. "Dove vogliamo arrivare quest’anno? L’importante è continuare e fare bene, vivendo partita dopo partita. I conti li faremo alla fine". La scorsa stagione, vivendo partita dopo partita, è arrivato il quinto posto in campionato ma soprattutto la qualificazione alla Champions League. Sorride Fabbian, che nello spogliatoio qualcuno continua a chiamare ‘Gìo’ (con l’accento sulla i), come faceva per l’appunto Motta.

"Essere andati in Champions è un grande motivo di orgoglio – dice il ragazzo di Rustega, frazione di Camposampiero, nel Padovano –. Non c’è stato un momento preciso in cui abbiamo capito che il traguardo fosse a portata di mano, c’è stato un crescendo di risultati e situazioni che alla fine ci ha portato lì con merito. Ma senza che nessuno avesse mai pronunciato nello spogliatoio la parola Champions".

Sono le favole belle che a volte sa regalare il calcio. Anche quella di Fabbian è una favola bella. Al primo anno di serie A cinque gol all’attivo e una propensione ad attaccare la porta che si è vista anche nella prima amichevole in Val Pusteria, quando ha capitalizzato al meglio un cross di Lykogiannis. "Sono molto contento di com’è andata la mia prima stagione in A – ammette – ma nel calcio non bisogna mai fermarsi e la cosa più importante è migliorarsi. Io sono già migliorato in tante cose, penso al possesso palla, che è un po’ il mio punto debole. Ma in tanti altri aspetti posso crescere". Nuovi insegnamenti in arrivo: ma è cambiato il docente. "Italiano ci chiede cose un po’ diverse da quelle che ci chiedeva Motta – dice Fabbian –. Ma dobbiamo adattarci in fretta: credo che questo sia uno dei miei pregi".

Magari ‘adeguarsi’ alla Champions, nel senso di farne una piacevole abitudine. Fabbian ha un’idea chiara di quale dovrà essere l’approccio: "Godersela, cercando ovviamente di affrontarla al meglio delle nostre possibilità. Ma stiamo lavorando proprio per questo". La coppa dalle grandi orecchie gli evoca anche dolci ricordi d’infanzia. "Da bambino, come tutti i giovani calciatori, sognavo di fare un gol in Champions". E questa sa quasi di notizia per un veneto col marchio di fabbrica del testa bassa e pedalare tanto caro al suo conterraneo Guidolin. E comunque: "Sarebbe bello se il sogno si avverasse. A me piace farmi trovare in zona gol, perché so che i gol aiutano la squadra".

Stop, perché sulla nazionale maggiore, con cui ha sfiorato a giugno il viaggio agli Europei poi finito in naufragio, i sogni sono vietati: "Adesso penso solo al Bologna, il resto si vedrà". Il resto è Inter, tra un anno, se i nerazzurri eserciteranno il diritto di recompra già fissato a 12 milioni. Ma visto da Valles è futuro remoto.

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