Bologna, il braccino da Champions. Mette sotto il Monza, ma ancora 0-0. Orso non basta: chance per la Roma

Dopo Frosinone, la squadra di Thiago non riesce a scardinare neanche il muro difensivo costruito da Palladino. Oggi i giallorossi a Udine per il -1 dal quarto posto. Ferguson lascia il Dall’Ara in stampelle: "Roma? Temo di no".

di GIANMARCO MARCHINI
14 aprile 2024
Mette sotto il Monza, ma ancora 0-0. Orso non basta: chance per la Roma

Mette sotto il Monza, ma ancora 0-0. Orso non basta: chance per la Roma

La speranza è che la Roma faccia la stupida stasera a Udine. Ma se a sei giornate dalla fine il Bologna può guardare la classifica dall’attico del quarto posto, c’è poco da fare gli schizzinosi per uno zero a zero contro il bel Monza di Palladino. Certo, nel duello tra enfant prodige della panchina Thiago si incaglia, dopo Frosinone, nel secondo pari di fila a reti bianche, risultato che concede a De Rossi un corridoio per portarsi a un solo punto di distanza. Comunque vada alla Dacia Arena, lunedì 22 i rossoblù imboccheranno la curva dell’Olimpico con il muso davanti. Storia stupenda, a prescindere da quale sarà il finale.

Resta l’amarezza di come sarebbe finita senza Di Gregorio, il miglior in campo al pari di Orsolini. Clamorosa la manona che mette sul sinistro a giro di Orso al 25’ del primo tempo a conferma di essere davanti a uno dei migliori portieri del campionato. Ma anche a conferma di un Bologna che nelle ultime cinque partite, tolto il tris alla Salernitana, ha segnato un solo gol a Empoli, al minuto 94 con Fabbian, ieri lasciato a bagnomaria da Thiago a bordocampo, insieme a Castro. Inspiegabile il mancato ricorso alla panchina (un solo cambio, Ndoye per l’infortunato Ferguson) in una partita che da subito si capisce essere ostica, a conferma di una tradizione infelice (l’anno scorso i brianzoli vinsero qui 1-0).

L’occasionissima di Orso è la sliding door di una partita che, come a Frosinone, il Bologna approccia un po’ con la frenesia di chi deve correre a prendere il treno, ma non trova le chiavi di casa. Frenetico e nervoso è anche Zirkzee meno ispirato del solito: a lui va l’alibi della condizione, dopo il recupero record dall’infortunio. C’è del merito anche del Monza che fa tanta densità, chiude gli spazi e prova a pungere sugli esterni, con Zerbin particolarmente ispirato. La partita è elettrica, più di quanto le premesse facessero intendere, e questo finisce per penalizzare chi si gioca di più in campo. Nella ripresa il Bologna paga un po’ dazio al grande sforzo di gambe e nervi del primo tempo. Il Monza non si scompone mai, ordinato, attento e pronto a punire. Colossale l’occasione che al 4’ della ripresa Colpani si divora: Zerbin lo pesca tutto solo e il ’Flaco’ in sforbiciata calcia altissimo da due passi. Lo spavento scuote i rossoblù e ancora Orso firma un’altra chance quando al 9’ pesca Ferguson, tempestivamente chiuso da Di Gregorio. Da quel momento la partita prende l’inerzia per i rossoblù, che però hanno un’altra chance gigantesca con Freuler (33’), ma non riescono mai a passare. La partita, aperta dall’intenso minuto di silenzio per il disastro di Suviana, si chiude con lo zero a zero e i fischi per l’arbitro La Penna.

La vera nota stonata è l’infortunio al ginocchio di Ferguson che lascia dopo la mezzanotte il Dall’Ara in stampelle. Scuote la testa il capitano e alla domanda se per Roma ce la fa la risposta è lapidaria: "Credo di no". Ecco, ben peggio di uno a zero a zero.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su