Bologna Lille, chiamata finale di Champions League: le probabili formazioni

Il tecnico Vincenzo Italiano cerca una storica vittoria per tenere vivo il sogno playoff: “Io ci credo ancora. In campo manderò i migliori”

di MASSIMO VITALI
27 novembre 2024
Vincenzo Italiano, 46 anni: il suo Bologna ha raccolto fin qui solo un punto (Schicchi)

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Bologna, 27 novembre 2024 – Notte da dentro o fuori: quasi una finale. Diciamolo sottovoce considerato che Vincenzo Italiano in Europa di finali ne ha giocate due (con la Fiorentina in Conference League) perdendole entrambe. Qui il livello è assai più alto, come ha imparato sulla sua pelle il suo Bologna: complimenti diffusi a un punto e zero gol nelle prime quattro partite, con la conseguenza che se si vuole tenere accesa fiammella del passaggio del turno gol e punti dovranno arrivare già questa notte al Dall’Ara.

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Abbiamo quattro partite da giocare – dice Vincenzo Italiano –. E se è vero che a 7-8-9 punti ci si qualifica allora siamo ancora dentro”. Tra lo sperare e il fare c’è di mezzo il Lille, quarta forza della Ligue 1 che di punti in Champions ne ha 7 e che nel suo cammino fin qui è stato capace di castigare le due squadre di Madrid, Real e Atletico. Scusate se è poco. Poco, anzi pochissimo, è avere ancora uno ‘zero’ dopo 360 minuti alla voce gol segnati.

Bologna Lille, Champions League: probabili formazioni
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“Quella casella vuota ci dà molto fastidio”, ringhia Italiano, che il discorso motivazionale alla squadra lo ha fatto ieri mattina alle 11 a Casteldebole, prima dell’allenamento della vigilia. Cinque minuti in cui il tecnico rossoblù agitava le mani, puntandosi più volte l’indice alla tempia. Traduzione facile: “Ho detto ai ragazzi che in campo servirà usare la testa. Chi pensa che il calcio sia un gioco che si fa solo coi piedi sbaglia: prima di tutto conta il cervello. E lo dico anche in funzione di quello che è successo a Roma (con la Lazio, ndr): Pobega sa”. Pobega sa e incassa un’altra reprimenda dopo quella, non proprio morbida, che il tecnico gli aveva riservato domenica notte nel dopo gara dell’Olimpico, a espulsione ancora fresca. “A Tommy – dice Italiano – ho detto subito quel che penso. Lui ha fatto un discorso bellissimo alla squadra ma sa che non dovrà accadere più: il mio primo comandamento è che l’aggressività non deve mai mancare ma le ammonizioni facili e le espulsioni senza senso non sono ammesse”. Non sembra la presentazione più indicata per immaginare Pobega titolare anche stanotte al Dall’Ara, però chissà: chilogrammi e centimetri coi francesi farebbero parecchio comodo.

“Il Lille è una squadra di grandissimo livello – dice Italiano –. In campo non fanno calcoli e sono molto aggressivi: per questo dovrò scegliere giocatori in grado di garantirmi grande intensità e grande ritmo”. E qui la lingua batte dove il dente duole: l’enorme dispendio di energie dell’Olimpico, per quell’ora giocata in dieci. “Ancora oggi qualcuno in allenamento era molto stanco – dice Italiano –. Ma da qui alla partita ci sono ancora molte ore, c’è tempo per recuperare”.

E per battezzare il modulo: 4-3-3 o il più offensivo 4-2-3-1? Figurarsi se scioglie l’enigma. Vale anche per il ballottaggio Castro-Dallinga per la maglia di centravanti: “Dallinga e il gol? Speriamo che Thijs faccia come il ketchup, che quando schiacci forte il tubetto esce a valanga. Domani vediamo come sta Castro e poi decideremo”. L’unica scelta da fare, per restare in corsa, è quella dei tre punti. “Dobbiamo e vogliamo provare a sbloccarci con i gol ottenendo la prima vittoria”, ordina Italiano. “Ci proveremo: anche con un po’ di orgoglio personale”. Testa e orgoglio: sarà la ricetta giusta per cucinare il Lille?

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