Bologna Lille, chiamata finale di Champions League: le probabili formazioni
Il tecnico Vincenzo Italiano cerca una storica vittoria per tenere vivo il sogno playoff: “Io ci credo ancora. In campo manderò i migliori”
Bologna, 27 novembre 2024 – Notte da dentro o fuori: quasi una finale. Diciamolo sottovoce considerato che Vincenzo Italiano in Europa di finali ne ha giocate due (con la Fiorentina in Conference League) perdendole entrambe. Qui il livello è assai più alto, come ha imparato sulla sua pelle il suo Bologna: complimenti diffusi a un punto e zero gol nelle prime quattro partite, con la conseguenza che se si vuole tenere accesa fiammella del passaggio del turno gol e punti dovranno arrivare già questa notte al Dall’Ara.
“Abbiamo quattro partite da giocare – dice Vincenzo Italiano –. E se è vero che a 7-8-9 punti ci si qualifica allora siamo ancora dentro”. Tra lo sperare e il fare c’è di mezzo il Lille, quarta forza della Ligue 1 che di punti in Champions ne ha 7 e che nel suo cammino fin qui è stato capace di castigare le due squadre di Madrid, Real e Atletico. Scusate se è poco. Poco, anzi pochissimo, è avere ancora uno ‘zero’ dopo 360 minuti alla voce gol segnati.
“Quella casella vuota ci dà molto fastidio”, ringhia Italiano, che il discorso motivazionale alla squadra lo ha fatto ieri mattina alle 11 a Casteldebole, prima dell’allenamento della vigilia. Cinque minuti in cui il tecnico rossoblù agitava le mani, puntandosi più volte l’indice alla tempia. Traduzione facile: “Ho detto ai ragazzi che in campo servirà usare la testa. Chi pensa che il calcio sia un gioco che si fa solo coi piedi sbaglia: prima di tutto conta il cervello. E lo dico anche in funzione di quello che è successo a Roma (con la Lazio, ndr): Pobega sa”. Pobega sa e incassa un’altra reprimenda dopo quella, non proprio morbida, che il tecnico gli aveva riservato domenica notte nel dopo gara dell’Olimpico, a espulsione ancora fresca. “A Tommy – dice Italiano – ho detto subito quel che penso. Lui ha fatto un discorso bellissimo alla squadra ma sa che non dovrà accadere più: il mio primo comandamento è che l’aggressività non deve mai mancare ma le ammonizioni facili e le espulsioni senza senso non sono ammesse”. Non sembra la presentazione più indicata per immaginare Pobega titolare anche stanotte al Dall’Ara, però chissà: chilogrammi e centimetri coi francesi farebbero parecchio comodo.
“Il Lille è una squadra di grandissimo livello – dice Italiano –. In campo non fanno calcoli e sono molto aggressivi: per questo dovrò scegliere giocatori in grado di garantirmi grande intensità e grande ritmo”. E qui la lingua batte dove il dente duole: l’enorme dispendio di energie dell’Olimpico, per quell’ora giocata in dieci. “Ancora oggi qualcuno in allenamento era molto stanco – dice Italiano –. Ma da qui alla partita ci sono ancora molte ore, c’è tempo per recuperare”.
E per battezzare il modulo: 4-3-3 o il più offensivo 4-2-3-1? Figurarsi se scioglie l’enigma. Vale anche per il ballottaggio Castro-Dallinga per la maglia di centravanti: “Dallinga e il gol? Speriamo che Thijs faccia come il ketchup, che quando schiacci forte il tubetto esce a valanga. Domani vediamo come sta Castro e poi decideremo”. L’unica scelta da fare, per restare in corsa, è quella dei tre punti. “Dobbiamo e vogliamo provare a sbloccarci con i gol ottenendo la prima vittoria”, ordina Italiano. “Ci proveremo: anche con un po’ di orgoglio personale”. Testa e orgoglio: sarà la ricetta giusta per cucinare il Lille?
Continua a leggere tutte le notizie di sport su