Bologna, questa è un’occasione capitale ltaliano cerca il colpaccio a spese di Juric
Il tecnico rossoblù a Roma vuole una vittoria per riscattarsi dalla Champions e regalarsi una sosta serena: il collega croato a rischio esonero
Lo scorso 22 aprile nel catino dell’Olimpico Bologna e Roma sprintavano per un posto in Champions. Vinse, anzi stravinse, il Bologna di Thiago Motta (3-1), con una partita che rimarrà nella storia. Oggi invece in quello stesso scenario Bologna e Roma lotteranno chi per trovare il terzo risultato utile consecutivo in campionato, che a Vincenzo Italiano, dopo le vittorie con Cagliari e Lecce, darebbe una spinta fondamentale per restare agganciato al treno Europa, e chi per salvare la propria panchina, missione che in queste ore per Ivan Juric è diventata così disperata da risultare quasi impossibile. Già, soffiano venti di guerra nella metà giallorossa del cielo della capitale, al cui confronto la delusione per l’ennesima sconfitta patita martedì in Champions dai rossoblù per mano del Monaco appare come una brezzolina autunnale che s’infila sotto i portici.
La verità è che è soppesando i momenti che stanno vivendo le due squadre il viaggio di oggi in casa giallorossa per il Bologna rappresenta una grande opportunità da cogliere. Della serie: quando mai ti ricapiterà di trovare una Roma così triturata dal punto di vista tecnico e ambientale e sul punto di esonerare il proprio allenatore? Dopodiché è umano un po’ intristirsi sulle note del valzer della nostalgia, ripensando a quel 3-1 firmato da quattro interpreti rossoblù che oggi mancano all’appello: Thiago in panchina, più i tre marcatori di quel giorno, El Azzouzi, Zirkzee e Saelemakers, a vario titolo assenti giustificati El Azzouzi sosta da settimane nell’infermeria di Casteldebole, Zirkzee s’immalinconisce nella fin qui fallimentare avventura allo United e Saelemakers è un calciatore proprio della Roma, pure lui oggi in infermeria per il crac del malleolo.
Nuovi attori, nuove sfide e nuovi nocchieri in panchina. A Italiano (che ieri alla vigilia non ha parlato, come fa ogni volta che in settimana cade l’impegno di Champions) forse non dispiace giocare lontano dal Dall’Ara se è vero che 8 dei 15 punti che oggi ha in classifica il suo Bologna li ha conquistati in trasferta. Ovvio che per fare festa lontano da casa la squadra deve rianimare i suoi due centravanti in panne Castro e Dallinga, sperare che Orsolini allunghi a 4 la serie dei gol segnati consecutivamente e confidare nel vichingo Odgaard, come Orso risparmiato nella notte di Champions.
Ha ben altri problemi Juric, che dopo quattro giornate ha preso il testimone di De Rossi ma sulla cui testa volteggiano da tempo i corvi che ne preannunciano il fine corsa. Del resto la Roma ha perso 3 delle ultime 4 gare di campionato e il ruolino di marcia delle 11 partite ufficiali del croato (le 7 in campionato e le 4 di Europa League) fanno una media punti di 1,43 a partita, in casa giallorossa la peggiore degli ultimi vent’anni. Lo sbarco dei Friedkin nella capitale pare rinviato, ma i proprietari americani avrebbero già contattato l’ex cittì azzurro Roberto Mancini, candidatura che si aggiunge a quelle di Claudio Ranieri, Paulo Sousa e Frank Lampard. In pratica Juric oggi è un ‘dead coach walking’ e l’ambiente dell’Olimpico per i padroni di casa sarà una polveriera. Caro Bologna, se non ora quando?
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