Bologna, un leader Italiano. La spinta dell’allenatore adesso ha contagiato tutti. A Empoli per non fermarsi
Ore 20,45: rossoblù alla ricerca di un’altra vittoria per inseguire l’Europa

Vincenzo Italiano, 47 anni, dopo la storica vittoria in Champions contro il Borussia Dortmund ha chiesto ai suoi giocatori di ripetersi contro l’Empoli
Si è preso la piazza, Vincenzo Italiano. E si è preso il Bologna: ma questo non da ora, perché è da Genova in poi che è nato il Bologna con il 4-2-3-1, che ha avuto nella sfida con la Juventus la gara della svolta totale. E a dicembre la mossa di spostare un po’ più in là l’asticella e il livello di consapevolezza e responsabilità. Se un anno fa, con Motta, l’impresa Champions fu caratterizzata dal qui e ora, dal concetto di partita dopo partita, Italiano ha fissato l’obiettivo e messo tutti davanti alle responsabilità, spinto dal club "La società ci chiede di andare in Europa e faremo di tutto per renderla felice".
Se un anno fa il Bologna volò leggero, ora ha la fame e la rabbia di chi ha un obiettivo da centrare a tutti i costi. Con il Borussia, l’estasi e la sintonia totale tra tecnico e Dall’Ara, gli abbracci a Saputo e al gruppo. Poi il focus: "Dobbiamo continuare così". Bologna ha fatto propria la fame di Italiano: ci saranno 2.300 tifosi rossoblù a Empoli, prima tappa di un’Europa che tutti vogliono riconquistare dopo la pagina storica scritta martedì con i tedeschi. E saranno in 2.500 a Lisbona, per l’ultimo atto europeo: perché il Bologna offre una garanzia: gioca tutte le partite, come se fossero da dentro o fuori, a viso aperto, a modo proprio, con la propria identità, aggredendo gli avversari.
E’ un martello, Italiano, che fin dal dopo partita con il Borussia ha iniziato a battere su un tasto: il prossimo mese e mezzo sarà fondamentale per le ambizioni rossoblù, perché, Coppa Italia a parte (e non è un dettaglio) il campionato propone sette sfide consecutive con formazioni del lato destro della classifica.
Si comincia con l’Empoli, questa sera, poi il Como al Dall’Ara, il Lecce in trasferta, il Torino in casa, il Parma al Tardini, il Cagliari a domicilio e il Verona al Bentegodi. Vincere il più possibile e battere il chiodo fin che è caldo, senza distrazioni è il mantra di Italiano e del Bologna, per arrivare con nuove certezze al rush finale e agli scontri diretti che si terranno da metà marzo a maggio.
Inizia un nuovo viaggio, a Empoli: un Empoli in frenata, dopo una prima parte di stagione da incorniciare. Un pareggio e 5 sconfitte nelle ultime 6 giornate, recita il ruolino di marcia dell’ultimo periodo dei toscani, con 13 gol subiti e solo 6 realizzati e dei 13 subiti 6 sono arrivati nelle ultime due uscite con Lecce e Inter: elementi di fragilità da sfruttare al cospetto di un Bologna in crescita.
Perché Italiano sistemato il Bologna, sta trovando, scoprendo e valorizzando a uno a uno tutti gli elementi della rosa: da Castro a Dallinga, che ha finalmente tolto il tappo al tubetto di ketchup, da Dominguez a Pobega, da Miranda a Odgaard, l’uomo della svolta tattica e tecnica. Senza dimenticare Lykogiannis e Moro, che nonostante le sirene del mercato sono risultati decisivi a San Siro con l’Inter e con il Borussia Dortmund. E ha ritrovato pure Ferguson, l’uomo a tutto campo e non è un dettaglio. Italiano ha esaltato la voglia di viaggiare e la fame di calcio dei bolognesi, che sperano di godersi un altro viaggio verso la gloria, da costruire nei prossimi 4 mesi, a partire da Empoli. Per riconquistare quell’Europa che il Bologna si appresta a salutare.
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