Bologna, un punto interrogativo. Fabbian e poco altro: 1-1 con l’Empoli. La prima vittoria ancora rimandata

Il centrocampista la sblocca su corner al 2’, ma dopo due minuti i toscani trovani il pareggio con Gyasi. Prova deludente dei ragazzi di Italiano, Karlsson e Orso tradiscono sulle fasce. Ora la sosta per lavorare.

di GIANMARCO MARCHINI -
1 settembre 2024
Fabbian e poco altro: 1-1 con l’Empoli. La prima vittoria ancora rimandata

Giovanni Fabbian corre ad abbracciare Vincenzo Italiano dopo il gol (Ansa)

L’unica cosa positiva per il Bologna è la sosta. Arriva nel momento giusto, perché c’è un disperato bisogno di isolare Casteldebole e lavorare, lavorare tanto. Il pareggino contro l’Empoli conferma che la traduzione dal thiaghese a Italiano non è riuscita come si sperava. Che servisse del tempo, era fisiologico: si sperava ne servisse meno di quello che, invece, questo avvio di stagione ha sentenziato.

Italiano sapeva bene che nel prendere la bicicletta Bologna avrebbe dovuto pedalare. Probabilmente credeva che la salita sarebbe stata meno ripida. Invece dopo tre giornate i rossoblù si ritrovano con la prospettiva ribaltata: dall’attico del quinto posto al seminterrato. Due punti, due. Peggio hanno fatto solo Roma, Como, Monza e Venezia con uno, ma, a parte i lagunari, le altre hanno tutte una gara in meno dei rossoblù. Niente catastrofismi, però. La sosta mette in pausa anche i tribunali: per le sentenze c’è tempo, quello che va concesso al nuovo allenatore per dare un’impronta netta a una squadra profondamente rivoluzionata dal mercato. Ha ereditato il Bologna di Thiago senza Zirkzee, Calafiori e Ferguson: in pratica, ha ereditato un altro Bologna. Certo, il Braveheart del centrocampo tornerà a fine ottobre, ma intanto Italiano dovrà trovare una quadra, un compromesso tecnico a una squadra che probabilmente si pensa ancora grande come tre mesi fa, ma che nella pratica è un’altra squadra: al momento, meno forte. In queste due settimane ci saranno tante risposte da trovare alle tante domande che l’uno a uno con l’Empoli ha lasciato. Un punto interrogativo, quello raccolto davanti ai venticinquemila Dall’Ara che alla fine fischiano.

E pensare che la giornata si era aperta in un clima idilliaco. Lo striscione della Bulgarelli a incitare i rossoblù ("Tutti per uno, uno per tutti. Forza ragazzi, forza mister") e un entusiasmo ambientale da sorteggi di Champions ancora freschi. Su quell’entusiasmo aveva soffiato Fabbian al 2’, quando s’avventava sulla torre di Beukema da corner di Miranda e spingeva in rete il pallone dell’1-0. La prima vittoria in campionato sembrava apparecchiata e, invece, tempo di finire i replay sullo schermo, che Fazzini feriva in verticale il Bologna, Pezzella crossava e dall’altra parte Gyasi segnava il pareggio di petto. Incredibile: come con l’Udinese, i rossoblù si perdono nei festeggiamenti. Là era stato il rigore parato da Skorupski, ieri il gol di Fabbian.

Atteggiamento mentale sbagliato, il che preoccupa pensando che ieri c’erano dieci-undicesimi (più Miranda) dello squadrone che restava aggrappato con le unghie alle partite e trovava sempre il modo di farle sue. Adesso, invece, i rossoblù sembrano spaesati, confusi. Italiano dovrà usare la sosta per fare delle scelte per l’immediato: su chi può contare e su chi no, con l’inspiegabile Karlsson che si candida a un posto nell’oblio dopo aver sprecato malamente la chance di ieri. Ma è tutto il Bologna che fatica: non crea gioco e quindi non segna (zero gol su azione in tre gare). Il tempo per rimediare c’è: bisogna capire se ci sono gli uomini giusti per farlo.

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