Bologna, una risposta di rigore. Ndoye e Orsolini letali dal dischetto. Venezia ko, i rossoblù vedono Motta

Apre Dan al 21’: nel secondo tempo, in due minuti, Riccardo fa il bis, poi serve allo svizzero il pallone del tris. Italiano trova la reazione che cercava dopo il Lille. Martedì la Coppa, poi sabato in casa di una Juve ora a +4.

di GIANMARCO MARCHINI
1 dicembre 2024
Ndoye e Orsolini letali dal dischetto. Venezia ko, i rossoblù vedono Motta

Torna il sorriso sotto la Bulgarelli e torna la foto di gruppo post-vittoria (Schicchi)

Nell’abisso che c’è c’è tra il Lille e il Venezia, il Bologna ritrova la luce. Troppo forti i francesi o troppo scarsi i veneti? La risposta va cercata nella cornice, più che nel quadro: la Champions è ancora una dimensione troppo grande per i rossoblù che, invece, in questa serie A possono starci anche comodi. Il tre a zero di ieri vale la quarta vittoria nelle ultime cinque partite, con l’unica sconfitta che è poi la mezza gara in casa della Lazio durata di fatto trentacinque minuti. Dalla faccia sconsolata di Pobega ai sorrisi raggianti di Ndoye e Orsolini che stendono i lagunari e distendono un ambiente a cui l’Europa forse ha dato effetti collaterali, gonfiando le aspettative generali e spremendo energie.

Nel suo habitat naturale, il Bologna si rigenera e si riscopre feroce. Ventuno punti, gli stessi che, allo stesso chilometro, aveva raccolto anche Thiago Motta, che, però, contava su gente come Calafiori, Zirkzee e Ferguson. Scusate se era poco. Italiano s’è dovuto accontentare giusto del pensiero dello scozzese, che soltanto ora sta tornando in servizio. Tutto il resto, è stata una lunga ricerca di un compromesso sfiancante, tra vecchi e nuovi giocatori, tra un campionato da giocare al massimo e un’Europa da onorare.

Cinque mesi di grande fatica, ma in fondo ai quali il tecnico rossoblù sembra finalmente aver trovato una quadra e una squadra: la sua. Lo conferma la partita con il Venezia, dominata dall’inizio alla fine (l’unica parata Skorupski l’ha fatta al minuto 81) e chiusa di rigore, da Ndoye e Orsolini, uniche stelle accese di questa squadra, nell’attesa del ritorno a pieno regime di Fergie, del ritorno alla versione di settembre di Castro e nell’attesa di Dallinga, sperando che non sia l’attesa di Godot.

Tre gol e tre punti. La faccia triste di Champions lascia il posto al sorriso. Un’emoticon felice che i rossoblù piazzano in fondo al messaggio lanciato ieri sera al campionato: per un posto in Europa vogliamo esserci anche noi. E ci sono di diritto.

Certo, dall’altra parte c’era l’ultima della classe guidata da un allenatore, Di Francesco, con un piede già fuori dalla gondola (il Dall’Ara gli era già stato fatale con il Verona nell’annata 2021-2022). Ultimi non a caso i veneti, con quella di ieri al quarto ko di fila. Di fatto, la partita dura poco più di venti minuti, il tempo che Ndoye impiega per irridire Haps e farsi atterrare: rigore che lo svizzero ’strappa’ dalle mani di Castro e realizza spiazzando Stankovic. Un altro rigore - causato da un calcione senza senso di Idzes a Dallinga - al 24’ della ripresa chiude il match: lo assegna Massimi dopo richiamo del Var, e lo realizza Orso, anche lui glaciale dal dischetto. Un minuto dopo Ricky serve Dan per il tris. Tanto Bologna e poco Venezia. In fondo, la differenza che passa tra Idzes e Haps con Alexsandro e Gudmundsson, è la differenza tra Venezia e Lille. Basta, però, con questa Champions. La vita continua: martedì gli ottavi di Coppa Italia col Monza, sabato la trasferta con la Juve di Thiago. C’è ancora tempo per divertirsi.

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