Bologna, il mese dei sogni. Volata per la Champions e caccia alla Coppa Italia: la storia in sette partite
La Juventus resta due punti indietro, ma domani recupera il match con il Parma

Il calendario del Bologna tra campionato e Coppa Italia
Il sogno Champions di nuovo a portata di mano, il sogno Coppa Italia pure. E se nel primo caso si tratta solo (si fa per dire) di potersi guadagnare un’altra volta il diritto a partecipare, nel secondo si profila la possibilità concreta di alzare al cielo un trofeo che nella bacheca di Casteldebole manca da 51 anni.
Potere di un gol, quello da cineteca firmato domenica sera al 94’ da Orsolini, che ha spedito al purgatorio l’Inter e che di riflesso ha consegnato al paradiso una città intera trasformando l’ultimo mese di stagione rossoblù in un contenitore, ad elevato tasso di adrenalina, di sogni da realizzare.

Cinque partite di campionato, che cominceranno col viaggio di lunedì sera a Udine e termineranno il 25 maggio al Dall’Ara col Genoa, più due praticamente certe di Coppa Italia: la semifinale di ritorno con l’Empoli, in programma giovedì notte al Dall’Ara, e l’assai probabile finale del 14 maggio all’Olimpico, traguardo che questo Bologna potrebbe fallire solo in caso di clamoroso, e improbabile, harakiri coi toscani.
Non accadrà, perché è impensabile che s’inceppi sul più bello una macchina che con i nerazzurri ha dimostrato di essere pressoché perfetta. Da un nerazzurro all’altro in sette giorni a Casteldebole sono cambiate le prospettive. Se lo scivolone di Bergamo poteva alimentare un vago sospetto di gruppo appesantito dalle fatiche fisiche e psicologiche di una stagione condotta a ritmi forsennati, i novanta minuti con l’Inter hanno spazzato via tutti i dubbi (pochi, per la verità) dimostrando che il gruppo è in splendida salute sotto i tutti i punti di vista e che la qualificazione Champions è ancora a portata di mano.
Domenica notte l’Atalanta ha puntellato il terzo posto vincendo in casa di un Milan a cui resta solo la Coppa Italia per coltivare speranze d’Europa.
Il Bologna invece demolendo l’Inter si è di nuovo issato al quarto posto condannando al ruolo di inseguitrice, due punti dietro, una Juventus che domani sarà di scena al Tardini, nel recupero della gara col Parma rinviata ieri per la morte di Papa Francesco. Se i bianconeri vincessero firmerebbe il controsorpasso, ma a quel punto il Bologna potrebbe ridare concretezza al sogno Champions battendo la squadra di Tudor nello scontro diretto del 4 maggio al Dall’Ara. Un anno fa bastarono 68 punti a Motta per acciuffare la Champions: ma quel Bologna si qualificò da quinto, opportunità che quest’anno non ci sarà.
Tra Udinese, Juventus, Milan, Fiorentina e Genoa tocca fare tra i 9 e i 10 punti, traguardo che a questo Bologna ‘no limits’ non è affatto precluso. Che altro ha lasciato la notte magica con l’Inter?
I piagnistei di Inzaghi, che si è attaccato a una rimessa laterale battuta da Miranda 6-7 metri più avanti (ma a centrocampo) per giustificare il ko. Lo stato di grazia di Holm, Lucumi, Freuler, Ndoye e Cambiaghi, degni comprimari di Orsolini nella notte degli oscar rossoblù. E’ un mese tutto da godere, non più da gòdere. Perché Motta è più che mai il passato e la ribalta oggi se la merita tutta Italiano.
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