Bologna, una speranza Champions. Dall’Ara decisivo per fare l’impresa

Ecco il sorteggio per il club di Saputo: la qualificazione si deciderà in casa contro Shakhtar, Lille e Monaco

di GIANMARCO MARCHINI -
30 agosto 2024
Bologna, Italy, September 2019 - Aerial view of Renato Dall'Ara Stadium

Bologna, Italy, September 2019 - Aerial view of Renato Dall'Ara Stadium

Si può osare di più. Da tifoso rossoblù premium qual è, Gianni Morandi ci concederà una licenza poetica. L’urna di Montecarlo ha apparecchiato una tavola molto invitante per il Bologna. Certo, ci sono il Liverpool da sfidare nel tempio sacro di Anfield e il Borussia Dortmund che arriverà al Dall’Ara da finalista dell’ultima Champions (battuto poi dal Real). C’è la doppia trasferta a Lisbona, con Benfica e Sporting che l’Europa la abitano dall’alba dei tempi. Fermandoci a vedere il ‘girone’ da qui, l’altezza delle avversarie fa venire i brividi.

Ma poi ci sono anche Shakhtar, Lille, Monaco e Aston Villa. Nessuna chiaramente lì per caso, ma tutte alla portata. Così, davanti a questa tavola, la paura di doversi litigare le briciole ha lasciato spazio alla voglia di prendersi un pezzo più grande. L’appetito vien sorteggiando.

Alla Grimaldi Arena il Bologna era entrato in punta di piedi, con quel piglio quasi reverenziale della comparsa in mezzo a tanti attori da Oscar. Poi la situazione si è fatta via via molto interessante per i rossoblù, tra una pallina estratta da Gigi Buffon e il pulsantone degli accoppiamenti premuto da Cristiano Ronaldo. In platea, il presidente del Bologna, Joey Saputo, il figlio Luca e l’amministratore delegato Claudio Fenucci aspettavano l’evolversi degli incroci con la compostezza e il garbo di chi si siede in mezzo all’alta nobiltà europea per la prima volta dopo sessant’anni.

La stessa misura, Fenucci, l’ha conservata anche davanti alla telecamere di Sky Sport nel commentare il cammino che aspetta il Bologna. Nessuna dichiarazione spavalda, ci mancherebbe, ma dal suo sorriso filtrava una luce di speranza: la speranza che questo meraviglioso viaggio possa – perché no – continuare oltre quelle otto partite.

Si può osare di più, appunto. Si deve credere in un’altra impresa eccezionale. L’occasione è storica e la formula apre le porte ai sogni. Breve riassunto: trentasei squadre divise in quattro fasce, con ogni club che giocherà quattro gare fuori e quattro in casa; alla fine di questa prima fase, la classifica unica premierà le prime otto squadre che voleranno direttamente agli ottavi, mentre quelle posizionate dal nono al ventiquattresimo posto disputeranno gli spareggi per la fase a eliminazione diretta.

Nello specifico il Bologna affronterà in casa il Dortmund, lo Shakhtar, il Lille e il Monaco, mentre andrà a fare visita a Liverpool, Benfica, Sporting Lisbona e Aston Villa. Domani l’Uefa svelerà i calendari, scatenando sotto le Torri una corsa al biglietto aereo che nemmeno per la reunion dei fratelli Gallagher. Perché l’entusiasmo del popolo rossoblù, un po’ picconato da un mercato prudente e da un avvio d allarmante, è tornato a pulsare fortissimo con questo sorteggio. E su questo fuoco dovranno essere bravi i ragazzi di Vincenzo Italiano a soffiare domani al Dall’Ara, quando contro l’Empoli andranno a caccia della prima vittoria di questo campionato. Il Bologna di Thiago Motta si nutriva di passione e di un’euforia che è montata dentro la squadra e poi tutt’attorno, in un unicum emozionale con i tifosi. Quell’onda ha trascinato i rossoblù dentro la Champions e oltre le loro reali possibilità. E’ il fattore Dall’Ara, baby. E in Europa potrebbe fare la differenza.

Ecco, Italiano deve provare a ricreare quell’alchimia popolare, per superare quel gap tecnico che in questo momento il Bologna sembra avere prima di tutto con se stesso, con il paragone verso la passata stagione. Certo, non ci sono più Zirkzee e Calafiori, e Ferguson non tornerà prima di fine ottobre. Ma come per l’anno scorso la forza di questo gruppo dev’essere il collettivo. Poi, certo, il mercato chiuderà stasera a mezzanotte: se Saputo volesse osare di più, questo sarebbe il momento giusto.

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