Cambiaghi a tutto gas. Italiano ha trovato un tesoro da usare sulla fascia sinistra. Ma ora servono anche i gol

L’ex Empoli, tra i migliori nella sfida di Mallorca, si candida a un ruolo da titolare

di MASSIMO VITALI -
13 agosto 2024
Italiano ha trovato un tesoro da usare sulla fascia sinistra. Ma ora servono anche i gol

L’ex Empoli, tra i migliori nella sfida di Mallorca, si candida a un ruolo da titolare

Mateu Morey, dopo l’amichevole di sabato, per qualche notte dovrà rassegnarsi a farne il protagonista dei suoi peggiori incubi: perché un vero incubo è stato vedersela per un tempo, su quella fascia, con Nicolò Cambiaghi.

Morey è il terzino destro del Mallorca, Cambiaghi colui che gli ha mandato sistematicamente la notte di traverso, anche quando lo ha scartato e lasciato sul posto servendo l’assist per l’1-1 di Castro. In Champions League l’ex stantuffo dell’Empoli troverà avversari assai meno morbidi del ventiquattrenne terzino spagnolo.

Ma se il buongiorno si vede dal mattino, l’ostinazione con cui Giovanni Sartori in estate ha messo nel mirino il ragazzo cresciuto nel vivaio dell’Atalanta riuscendo infine a portarlo a casa promette di dare buoni frutti.

Nicolò Cambiaghi non è stato precisamente quel che si dice un’occasione di (e a buon) mercato: i 10 milioni, più altri 2 di potenziali bonus, versati dal Bologna nelle casse dell’Atalanta equiparano il suo acquisto, in termini di spesa, a quello di Castro a gennaio.

Ergo: le aspettative sono alte. Nicolò questo lo sa e non si è nascosto dietro a un dito nel giorno della sua presentazione a Casteldebole.

"Mi piacerebbe diventare un giorno quello che per il Bologna è oggi Orsolini", ha detto il classe 2000 di Vimercate, sparando alto come si conviene a chi viaggia a mille non solo col pallone tra piedi, ma anche sul piano delle ambizioni.

Non è sfacciataggine da duro alla Ibra la sua, ma piuttosto certosina determinazione nel perseguire gli obiettivi, tratto caratteriale che semmai lo fa simile al lodigiano Sartori, nato a una cinquantina di chilometri da lui.

Come tutti gli ‘applicati’ Cambiaghi sa che a certi livelli non basta viaggiare col turbo ai piedi e vincere gli uno contro uno: perché poi arriva il momento in cui anche l’esterno d’attacco si presenta davanti alla porta e lì, se il modello è Orsolini, tocca mutuarne il ‘killer instinct’.

Dopodiché con Italiano che gli chiederà innanzitutto rifornimenti dalle fasce per Castro o Dallinga, Nicolò si sente in una botte di ferro, al netto del valore dei suoi tre attuali concorrenti sulle corsie esterne, ovvero Orsolini, Ndoye e Karlsson.

I gol, si diceva: se Cambiaghi farà questo ulteriore step allora diventerà un esterno coi fiocchi. La scorsa stagione gli è andata male, se è vero che l’unico gol lo ha segnato il 6 aprile in un Empoli-Torino 3-2. Bottino decisamente migliore quello della stagione precedente in Toscana, quando le sue reti a referto in campionato furono 6, vittime Cremonese, Spezia, Fiorentina, Sassuolo, Bologna (nel 3-1 per i toscani del 4 maggio 2023 al Castellani) e Salernitana.

Certo per Cambiaghi il gol deve diventare la regola e non il frutto inatteso di una parabola tanto bizzarra quanto non studiata, com’è successo il 31 luglio a Bressanone nel 3-3 con i greci dell’Asteras, quando Nicolò cerco un cross e trovò un gollonzo. Bomber per caso non è un obiettivo da perseguire se vuoi diventare l’Orsolini del futuro e coronare il sogno della prima convocazione con la nazionale maggiore.

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