Castro nascente. Un gol alla Lautaro nel numero di Zirkzee
Gol e carattere anche a Monza: Santiago è già diventato leader. In patria lo paragonano a Martinez, lui pensa soltanto a lavorare.
Ha compiuto 20 anni la sera del debutto in Champions con lo Shakhtar, ma il regalo di compleanno se lo è fatto in ritardo: secondo gol consecutivo in campionato per Santiago Castro, che a Monza ha trovato anche la prima rete da tre punti per il Bologna. Ma il regalo, in realtà, lo ha fatto lui alla dirigenza: aspettando l’oggetto misterioso Dallinga, l’argentino si sta prendendo il peso del Bologna sulle spalle scacciando i dubbi. Italiano ha il suo nove, l’eredità di Zirkzee fa un po’ meno paura. Un piccolo Toro, ‘Torito’: è questo uno dei soprannomi di Santi, che a Bologna si presentò dicendo di ispirarsi a Lautaro, giocatore al quale in patria lo paragonano. Dovrà crescere ancora parecchio, per reggere il paragone. Ma il colpo con cui ha steso il Monza è in tutto e per tutto simile a quello con cui il Toro originale segnò 11 mesi fa proprio ai rossoblù, che poi pareggiarono 2-2 a San Siro con rigore di Orsolini e rete di Zirkzee, nonché alla rete con cui l’attaccante interista stese il Liverpool. Lautaro ora è in crisi, ancora senza reti in questa stagione e a segno l’ultima volta in A il 10 maggio: Castro, invece, è a tre reti nelle ultime 7 partite in serie A, contando anche il gol alla Juventus della penultima giornata della scorsa stagione. Il tutto senza dimenticare l’assist a Iling-Junior che è valso il pari in rimonta a Como.
Colpi che hanno dato ossigeno e prospettive di crescita a un Bologna ancora in fase di transizione tra passato e futuro. E’ stato acquistato a gennaio, dal Velez: 12 milioni tra costo cartellino e tasse, acquistato quando era impegnato al pre Olimpico con l’Argentina, sarebbe sbarcato a Bologna in febbraio. Investimento in chiave futura, nell’ottica della cessione estiva di Zirkzee. Investimento azzeccato: Sartori lo ha fatto di nuovo. La segnalazione di Castro è arrivata da Graziano Vinti, osservatore del responsabile dell’area tecnica rossoblù per il Sudamerica, come pure quella di Benjamin Dominguez. Da lì sono arrivati i viaggi per vederlo e trattarlo, con Marco Di Vaio che è risultato poi fondamentale e che sbarcò a Buenos Aires per chiudere la pratica, coordinandosi con Sartori e Fenucci, l’uomo che ha sistemato i conti della trattativa. Fondamentale anche l’intermediario: quel Gustavo Ghezzi che fu braccio destri di Jorge Gustavo Cysterpiler, storico agente di Maradona, ma pure del Jardinero Cruz. Il Bologna se lo gode: tutto, dal momento che da Casteldebole smentiscono ci siano percentuali su future rivendite, al contrario di Zirkzee. Aspettando Dallinga, c’è la carica di un Torito che studia da Toro.
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