Che Bomba di Bologna. "L’Atalanta è più esperta, ma i rossoblù fanno paura»

Il doppio ex presenta la partitissima di domenica, spareggio per il quarto posto "Sfidare Ferguson & Co. è come andare dal dentista due volte lo stesso giorno".

di MARCELLO GIORDANO -
27 febbraio 2024
"L’Atalanta è più esperta, ma i rossoblù fanno paura"

"L’Atalanta è più esperta, ma i rossoblù fanno paura"

Due anni a Bergamo, per contribuire a firmare promozione in serie A e assestamento, tra il 2005 e il 2007, anno a cui risale la sua ultima rete nella massima serie, contro il Livorno il 27 maggio. Poi tre anni a Bologna, per compiere lo stesso tipo di percorso. O meglio: "Più o meno, a Bologna fu più sofferto, con promozione all’ultima giornata e salvezze sofferte, mentre a Bergamo fu un po’ più in carrozza. Ma questo è il destino del Bologna e sarà così anche quest’anno: l’Europa è alla portata ma andrà sofferta, perché in lizza ci sono grandi squadre". Parola di Davide Bombardini, doppio ex di due formazioni che domenica saranno faccia a faccia per uno spareggio Champions.

Bombardini, sarà spareggio Champions?

"Sì e non svegliatemi. Un conto è essere quarti dopo dieci partite o a Natale. Se ci sei adesso vuol dire che sei lì per un motivo e ne sei consapevole. L’Atalanta ci ha abituato a questo status ormai da 7-8 anni, il Bologna è la sorpresa che è diventata realtà. Domenica ci sarà il faccia a faccia, ma credo che il confronto proseguirà sul lungo periodo".

In che senso?

"Il Bologna chiude con Atalanta e Inter un tour de force iniziato con il Milan e passato da Fiorentina e Lazio. L’Atalanta ha avuto il Milan domenica, avrà il recupero con l’Inter, poi Bologna, Juventus, Fiorentina, in mezzo il doppio confronto con lo Sporting in Europa League e pure il Napoli, senza contare il doppio impegno con la viola in Coppa Italia. E’ un confronto che va considerato pure in ottica calendario".

C’è un favorito?

"Forse l’Atalanta nello scontro secco: per fattore casa e per abitudine al peso della partita e della posta in palio. Ma pure perché le squadre di Gasperini volano da primavera in poi. Ma ci sono diversi però".

Quali?

"Intanto il Bologna ha vinto a Bergamo l’anno scorso e ha battuto l’Atalanta al Dall’Ara nell’ultimo incrocio: credetemi, quando sei allenatore o giocatore a certe cose pensi e possono diventare un tarlo. Poi il Bologna ha fame e tutto da conquistare e gioca su un fronte solo, al contrario di Atalanta, Roma, Lazio e Napoli: peraltro queste sono tutte squadre che dovrebbero avere già trovato continuità e dovrebbero stare sopra ai rossoblù. Invece, Atalanta a parte, che nel 2024 non ha mai perso, le altre sono in difficoltà e i rossoblù lo vedono. D’Europa non parlano, ma ci credono che sia il loro anno, si vede, si sente e il clima attorno alla squadra è ottimale. Morale, il Bologna ha le sue chance anche nello scontro secco: se giocare contro l’Atalanta è come andare dal dentista, affrontare il Bologna è come andare due volte dal dentista lo stesso giorno".

Finisca la frase. Atalanta e Bologna, si affrontano le due squadre...

"Migliori del campionato dopo l’Inter, le più in forma, quelle che giocano meglio a calcio. L’Atalanta non ha mai perso nel 2024, il Bologna arriva da 5 vittorie consecutive. Entrambe giocano a viso aperto, in casa e in trasferta. Mi aspetto un gran match, tutto da gustare".

Gasperini e Motta, una partita nella partita.

"Maestro e allievo e si vede: entrambi non guardano in faccia a nessuno, pensano alla squadra e a mandare in campo chi si allena meglio e garantisce di più al sistema squadra. Sono due allenatori di peso e personalità, che fanno la differenza. Brave le società che li hanno scelti e sostenuti in momenti anche complessi lungo il percorso. La dirigenza forte la vedi in quelle scelte lì".

Si riferisce a Sartori?

"Che sia abile a scoprire talenti lo dice una storia di 30 anni iniziata con il Chievo, passata dall’Atalanta e che continua a Bologna. Ma che Motta sia il vero valore aggiunto del Bologna mi pare un dato di fatto, tanto è vero che ci sono giocatori che erano già in rossoblù prima dell’arrivo di entrambi che ora hanno esponenzialmente alzato il livello".

Chi la decide la partita?

"I giocatori di maggior talento, penso e bisognerà vedere chi giocherà: da una parte Zirkzee, Orsolini o Ndoye, Ferguson o Saelemaekers. Dall’altra Koopmeiners, De Keteleare".

Insomma, i numeri 10 che a Bologna sono una maledizione da una decina d’anni a questa parte.

"Non per colpa mia. Ho indossato la 10 rossoblù, ma dopo di me ci sono stati anche Ramirez e Gilardino che male non hanno fatto. Battute a parte, è cambiato il concetto di numero 10, che non è più il trequartista di una volta. Il Bologna il suo 10 determinante ce l’ha: è Zirkzee. Magari un nove e mezzo, ma ci siamo capiti".

Thiago resta?

"E’ dura, ma lo spero, anche solo per un altro anno. Vista la sua ambizione, sarebbe un bel segnale per tutti. Magari con l’Europa il sogno può continuare".

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