L’applauso di Costacurta. "Bologna, che meraviglia. Adesso sono le grandi a dover temere i rossoblù”
L’ex campione del Milan, oggi volto di Sky Sport, analizza la volata Champions "Italiano ha un calendario duro, ma la sua squadra fa la partita contro chiunque". Sul mercato: "Castro, Ndoye e gli altri restino qui, è il posto ideale per crescere".

L’ex campione del Milan, oggi volto di Sky Sport, analizza la volata Champions "Italiano ha un calendario duro, ma la sua squadra fa la partita contro chiunque".
Bologna, 28 marzo 2025 – Vestitevi a strati: le previsioni di Billy danno tempo instabile in Serie A. "Questo campionato assomiglia un po’ al meteo: cambi repentini, scenari capovolti". Alessandro Costacurta ha attraversato tantissime stagioni del calcio: sa riconoscere dove tira il vento, anche adesso che osserva tutto da fuori come volto di Sky Sport.
Costacurta, campionato incerto, sì: ma a Bologna c’è un sole che scotta. "Credo ci fossero della basi importanti, dopo la scorsa stagione, per dire che il Bologna era entrato ormai in una fascia superiore. Però mai mi sarei immaginato si potesse replicare con questo tipo di gioco oltreché di risultati. La cosa più sorprendente è proprio la qualità del calcio proposto dai rossoblù: una cosa non scontata quando perdi giocatori del valore di Calafiori, Zirkzee e Saelemaekers".
Ma può realisticamente centrare il bis in Champions? "Certo che può farcela. E’ vero, il Bologna ha un calendario molto duro, ma ha dimostrato di poter fare la partita su ogni campo, contro ogni avversario. Sa quando ho capito che questa squadra sarebbe diventata davvero forte?"
Quando? "Ad Anfield. Dal modo in cui ha affrontato e tenuto testa al Liverpool. Certo, ora dovrà sfidare il Venezia che ultimamente ha fermato tutte le big, poi avrà il Napoli e l’Inter. Ma questo è un campionato dove tutte viaggiano ad alti e bassi. Tutte tranne una: il Bologna. Ecco sono Napoli e Inter a doversi preoccupare di incontrare i rossoblù".
Quanti meriti ha Italiano? "lo amo Vincenzo e lo seguo da quando allenava a Trapani. Tra noi c’è sempre stata stima, anche da avversari. Quindi, non voglio sottostimare il suo lavoro, ma penso che a Bologna ci sia un qualcosa di speciale, una chimica tra la città, i tifosi e la squadra. Ma soprattutto, una società solida alle spalle: ho avuto modo di conoscere la dirigenza, da Saputo a Fenucci che mi ha dato una mano straordinaria per gli Europei del 2019. Qui c’è una somma di fattori straordinari, un lavoro che può essere fonte d’ispirazione per altre realtà".
Intanto c’è il rischio che diventi fonte di mercato: per esempio, l’Inter su Castro. "È un ragazzo forte, ma alla sua età restare un altro anno in rossoblù gli farebbe solo bene. A Milano poi andrebbe a fare panchina a Lautaro e Thuram. Gli conviene? Credo che Bologna sia perfetta ora per diventare grandi: vale per lui, come per Ndoye, Odgaard e tanti altri rossoblù".
Vale anche per Italiano? Ci sono tante panchine importanti che ballano in giro... "Ma avete visto la gioia che esprime Vincenzo da quando è a Bologna? Le soddisfazioni che si sta togliendo qui, l’affetto che sta ricevendo, non l’ha trovato mai altrove. Credo che questo sia il posto ideale per lui, il più bello dove poter crescere ancora".
Da ex ministro della difesa, un giudizio sulla coppia Beukema-Lucumi? "Penso probabilmente che, tolta l’Inter che gioca a tre, quella rossoblù sia la migliore coppia di centrali della serie A. Meglio anche di Rrahmani-Buongiorno, che ha pagato un po’ l’infortunio. Incredibile quanto siano migliorati Beukema e Lucumi, merito anche del lavoro di Thiago e Italiano".
A proposito: su Motta tanto tuonò che alla fine piovve… "A Torino non è riuscito a replicare quella chimica particolare che aveva creato a Bologna con i giocatori. Credo che né lui, né la squadra siano stati convincenti nel proporre uno e nell’accettare l’altra, un’idea di gioco nuova. Alla Juventus non è scattata la scintilla".
Un errore lasciare Bologna? "I risultati dicono di sì".
Con l’arrivo di Tudor, i bianconeri tornano favoriti per il quarto posto? "Tante squadre in ballo, troppe incognite: sono onesto, non me la sento di rispondere. Manca ancora tanto e le cose cambiano repentinamente: sembra il meteo".
E lo scudetto chi lo vince? "Fino a tre partite fa sembrava l’Atalanta fosse lanciata verso il titolo e che l’Inter si fosse fermata. Venti giorni fa si parlava addirittura di Juve. Credo che alla fine il campionato lo vincerà l’Inter, perché ha la rosa più forte".
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