Dal Thiago-bis all’Europa. L’agenda 2024 rossoblù passa dal nuovo Dall’Ara

Oltre a provare a riprendersi il quarto posto, c’è da blindare il tecnico. E, nel decimo anno dell’era Saputo, iniziare i lavori di restyling dello stadio.

di MASSIMO VITALI -
2 gennaio 2024
L’agenda 2024 rossoblù passa dal nuovo Dall’Ara

L’agenda 2024 rossoblù passa dal nuovo Dall’Ara

Sarà più complicato trovare l’accordo con Thiago Motta per prolungare il matrimonio o assistere alla posa della prima pietra dello stadio provvisorio? Nel dubbio, sono due temi caldi del 2024 rossoblù che è appena cominciato. Ma ce n’è un terzo se possibile ancora più caldo, quasi come la temperatura della passione del tifo per una classifica che, al netto del tonfo di Udine, nessuno dopo diciotto giornate di campionato avrebbe potuto immaginare così abbagliante: a maggio riusciranno i nostri eroi a confezionare un capolavoro chiamato Europa?

Intanto il 2023 che è andato in archivio, immaginando di potervi applicare i criteri che regoleranno l’accesso alle competizioni europee della stagione in corso (ma il quadro è in evoluzione), al Bologna avrebbe quasi certamente portato un posto nelle coppe. Con 66 punti in 41 partite di campionato i rossoblù si sono piazzati al settimo posto nella classifica dell’anno solare, ex aequo nientemeno che con l’Atalanta. In alto stat l’Inter, con 87 punti, che precede Napoli (77), Juventus (74), Milan (73), Lazio (71) e Fiorentina (70), con Bologna e Atalanta che si dividono la settima piazza e la Roma dietro (64).

Altro dato significativo di un 2023 da incorniciare: solo 9 le sconfitte, le stesse della Juve e una in più delle 8 dell’Inter scudettata, la meno battuta di tutte. Numeri che rendono la misura della crescita esponenziale che la squadra ha avuto sotto la doppia guida di Motta in panchina e di Sartori dietro la scrivania.

Ecco il primo passo da compiere in questo 2024: tenersi stretto Thiago, il cui contratto scade a giugno ma del cui rinnovo si parla da mesi, ovvero dal maggio scorso, quando il Bologna chiuse il campionato nono a 54 punti e il club gli gettò l’amo: "Ci piacerebbe andare avanti con Motta...".

In realtà non si tratta di abboccare all’amo, ma di condividere un progetto di crescita che Thiago vorrebbe che diventasse strutturale e che facesse dell’allenatore il perno centrale delle decisioni strategiche sul Bologna che verrà.

Dal canto loro i dirigenti rossoblù speravano di aver già chiuso da tempo la partita del rinnovo e ogni rinvio in qualche modo li legittima a perseguire una strategia alternativa. Le parti però dialogano tutti i giorni, lo stesso Motta parlando del mercato di gennaio che apre ufficialmente oggi ha escluso quelle divergenze di vedute che avevano punteggiato l’inizio dell’ultima estate ("sappiamo cosa fare, all’interno è tutto chiaro").

Ergo: si attendono sviluppi. Vale anche per il restyling del Dall’Ara, che però per prendere il via deve poter contare sullo stadio provvisorio pronto in cui giocare per un paio di stagioni.

Chiusura della conferenza dei servizi di Palazzo d’Accursio permettendo, i lavori per lo stadio ‘di scorta’ in area Fico dovrebbero cominciare proprio in questo 2024, lasciando per un’ultima stagione (2024-25) la squadra al Dall’Ara. E se coincidesse con la stagione del ritorno in Europa?

Oltretutto il 2024 celebra il traguardo simbolico dei dieci anni di gestione Saputo.

Nel 2014, all’inizio della sua avventura, Joey fissò proprio in dieci anni il margine temporale entro cui riportare il Bologna "agli antichi fasti". Sperare che accada non nuoce.

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