Domenica con la Lazio la porta è rimasta inviolata: merito anche della grande prestazione del duo Lucumi-Beukema. E davanti a Skorupski hanno rialzato il muro

"Al Dall’Ara tutto è possibile", è il ritornello che i calciatori rossoblù ripetono da sei gare a questa parte: perché...

di MARCELLO GIORDANO
18 marzo 2025
Bandiere e tifo nella curva rossoblù

Bandiere e tifo nella curva rossoblù

"Al Dall’Ara tutto è possibile", è il ritornello che i calciatori rossoblù ripetono da sei gare a questa parte: perché tanti sono i successi casalinghi consecutivi, quattro dei quali ottenuti in rimonta con Monza, Torino, Milan e Cagliari. Succede pure di segnare a raffica e annichilire un’avversaria diretta come la Lazio. Tutto perfetto. Anche perché il Bologna ha ritrovato anche una difesa da urlo. Partita perfetta e se l’attacco ruba la scena, il rischio è quello di far passare quasi inosservato il dato del clean sheet: ovvero della sfida conclusa senza reti al passivo. Non ne ha parlato Italiano, che pure a Verona ha preferito porre l’accento sull’errore sotto porta (di Dallinga) a causa del quale il Bologna non aveva chiuso il match, piuttosto che sulla rete subita in inferiorità numerica.

Ma che certe disattenzioni, disequilibri e cali di tensione gli pesassero lo aveva esplicitato dopo il successo sul Cagliari: "Non si può sempre vincere in rimonta, dobbiamo crescere e in fretta, se vogliamo tenere il passo". Detto, fatto. Con la Lazio la gara perfetta: davanti e soprattutto dietro. Nessuna sbavatura di Lucumi e Beukema, che come spesso capita, nei big match si esaltano e offrono il meglio di loro: soprattutto il colombiano, quello che maggiormente tende a qualche calo di tensione, mentre l’olandese è una garanzia alla voce continuità. Con la Lazio è stato perfetto: uscite palla al piede, si è mangiato Dia prima e Noslin poi. Marcatura, impostazione e visione di gioco. Poi c’è Beukema. Difesa spesso sulla trequarti se non a metà campo e palloni recuperati e immediatamente riproposti in fase offensiva. Mai una distrazione: su imbucate o filtranti, tentativi di dribbling, palle alte, spesso in anticipo, di fisico e letture.

Il Bologna ha ritrovato il clean sheet dopo 5 partite consecutive con reti al passivo: 7 tra Torino, Parma, Milan, Cagliari e Verona. Ma erano state 10 le gare con gol subiti (con Lecce e Como gli altri due clean sheets) nelle ultime 12 gare prima della Lazio, per una media di 1,3 a partita, con i picchi dei 3 gol subiti dal Verona in casa e due da Parma, Roma, Inter e Torino: insomma, il gol subito era diventata una tendenza. Segnandone due di media non è necessariamente un problema e i numeri lo confermano: quattro vittorie di fila e 5 nelle ultime 6 gare. Ma Italiano guarda avanti e sapendo che gli scontri diretti sono appena iniziati puntava a ritrovare solidità difensiva: missione compiuta.

Marcello Giordano

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