Ferguson atto secondo: ritorno da pelle d’oca: "Che emozione il boato del Dall’Ara per me"

Lo scozzese in campo 203 giorni dopo l’infortunio: "I nostri tifosi sono davvero fantastici. Sono felice soprattutto per i tre punti"

di MARCELLO GIORDANO -
3 novembre 2024
Ferguson atto secondo: ritorno da pelle d’oca: "Che emozione il boato del Dall’Ara per me"

Il sorriso di Lewis Ferguson, 25 anni: si era infortunato ad aprile, nella gara interna con il Monza. Poi l’intervento e la rieducazione: ieri la gioia (Schicchi)

Lewis Ferguson riparte dal Lecce. E il Bologna con lui. A 203 giorni dall’infortunio, torna lo scozzese e la squadra di Italiano agguanta all’ultimo respiro la prima vittoria casalinga stagionale che la proietta in corsa per la lotta europea: secondo successo consecutivo, il Bologna è tornato insomma e non è un caso. La vittoria porta la firma di Orsolini, ma ha il volto e la gioia del capitano del Bologna dei sogni e da Champions. "E’ stata una grande emozione ritornare in campo dopo tanti mesi davanti al nostro pubblico, sono davvero contento. Ma soprattutto sono contento per i tre punti portati a casa, ne avevamo bisogno".

E aveva bisogno di Ferguson, il Bologna: bastano tre minuti al numero 19 per dimostrare quanto fosse mancato il suo apporto alla squadra. Niente gol, una delle specialità della casa, ma una giocata che non vale meno. Schierato da mediano, al posto di Freuler, il centrocampista prende palla a destra, la conduce sul lato sinistro, spaziandosi e cercando con gli occhi Ndoye che parte: Lewis imbuca una palla millimetrica tra Pierotti, Coulibaly e Pelmard, lo svizzero ringrazia, anticipa tutti e tocca per Miranda, libero di effettuare il cross per il taglio alle spalle di Gallo di Orsolini. Palla in buca d’angolo e il Bologna torna a festeggiare al Dall’Ara un successo che mancava dal primo aprile, quando ancora correva la passata stagione, contro la Salernitana.

Ma lo scozzese ci mette pure un paio di recuperi e aperture a seguire, per evitare nuovi guai e tentare di chiudere la gara. Rientro da incorniciare. Dicono i numeri che fino all’infortunio al ginocchio patito con il Monza da Ferguson, il Bologna viaggiava alla media di 1,85 punti a gara, che in proiezione significano 71 punti e terzo posto. Senza, è un Bologna da tranquilla salvezza, fuori dai giochi che contano. Ma più dei numeri e delle parole, contano i fatti, che Ferguson dimostra in 11 minuti di impiego. Ed è solo l’inizio. Dopo sette mesi di stop per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, lo scozzese avrà bisogno di tempo per tornare agli antichi splendori. Forse meno del previsto, però: capacità di incidere, di trascinare, di intendersi con i compagni e carattere non sono svaniti. Bologna e il Bologna lo aspettavano. L’ovazione al momento del suo ritorno in campo, al minuto 37 della ripresa, scuote l’intero Dall’Ara e la squadra. Bologna all’assedio fino al crollo del fortino leccese.

Lecce è nel suo destino. Corvino lo avrebbe voluto in Salento. Il boato al momento del ritorno in campo è da pelle d’oca: "Che emozione. La nostra gente è fantastica e mi ha fatto davvero emozionare, sono felice". E Ferguson ricambia facendo felice il Bologna, prima di concedersi con i compagni il giro di campo e un’altra ovazione della Bulgarelli. Al Lecce, che lo aveva cercato nell’estate del 2022, quando Sartori lo portò sotto le Due Torri, Ferguson aveva segnato il primo gol in A. Questa volta, lo piega impostando l’azione da tre punti. Ricomincia dal Lecce, l’avventura e riparte con lui la scalata del Bologna alla lotta per l’Europa.

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