Il Bologna tutto compatto attorno a Italiano. La dirigenza si aspetta risposte dai giocatori

A Casteldebole ci sono fiducia totale nell’allenatore e convinzione sul valore della rosa. Soprattutto i nuovi sono chiamati a dimostrare

di MARCELLO GIORDANO -
25 ottobre 2024
Il Bologna tutto compatto attorno a Italiano. La dirigenza si aspetta risposte dai giocatori

Vincenzo Italiano scruta pensieroso il cronometro al Villa Park: dalla notte di Birmingham il tecnico ha avuto diversi spunti su cui riflettere (Schicchi)

"Dobbiamo dare di più. Se stiamo andando a cento all’ora dovremo andare a centodieci, perché è evidente che così non basta", ha detto Vincenzo Italiano dopo il ko di Birmingham con l’Aston Villa. E a Casteldebole, la dirigenza rossoblù appare compatta attorno al concetto espresso dal proprio allenatore, allineata con il tecnico. C’è dell’altro. La società è consapevole che al netto del fatto che i ko non facciano mai piacere, tanto in Champions quanto in campionato, in Europa si sia perso contro squadra di caratura nettamente superiore e provando a giocarsela: senza troppi rimpianti, insomma.

E’ in campionato che i rossoblù hanno lasciato più di qualche punto per strada: per certo due a Genova e altrettanti con il Parma, avendo giocato addirittura un tempo in superiorità numerica. Diverso è il discorso per l’occasione persa con l’Udinese, comunque maturata alla prima giornata, con una squadra e un tecnico nuovi e in cerca di equilibri.

Il tecnico non è in discussione, insomma, la società chiede un passo avanti alla squadra. Anche perché con il Genoa il tecnico ha cambiato assetto e offerto nuovi sbocchi offensivi e trovando una parziale soluzione al problema del gol, segnale questo di una guida che con lucidità sta cercando soluzioni e di una squadra che lavora per assecondarlo.

Ma serve di più. A tre punti dalla zona retrocessione, ma pure a quattro dall’Europa, e con davanti Cagliari e Lecce, aspettando novità sul recupero con il Milan (gara rinviata ieri per l’emergenza maltempo, ma con la Lega Seria A che spinge perché si gioci), è il momento di macinare punti e di rimettere in sesto una classifica che piange. Qui si risale o si rischia di fare i conti con la bassa classifica. E per risalire, il Bologna non vuole alibi: vuole che i propri calciatori facciano un passo avanti. Perché avanti 2-0 a Genova, ha pagato a caro prezzo due erroracci difensivi di Casale. Perché gli attaccanti hanno fin qui sprecato troppo. Non c’è il dito puntato su nessuno, ma la richiesta di alzare il livello e allo stesso tempo un messaggio di fiducia: la dirigenza rossoblù è infatti convinta del valore della rosa allestita e intende ragionare sul lungo periodo e non sull’onda emotiva dell’inizio stagione, consapevole dei problemi di infermeria fin qui accusati e che il gruppo abbia bisogno di tempo per abituarsi al ritmo fisico e mentale del doppio impegno. Ma di tempo non ce n’è.

Da qui a dicembre, si giocherà ogni tre giorni, senza possibilità di allenarsi. Servono una scossa e una svolta e servono ora. E serve che i nuovi arrivati inizino a rendere secondo quelle che erano le aspettative di tutti. Il concetto è stato recapitato. Il Bologna deve ritrovare la magia della scorsa stagione, del partita dopo partita, deve ritrovare risultati e fiducia. "Manca poco", hanno spiegato a più riprese i rossoblù per raccontare la delusione di vittorie tramutati in pareggi e quel poco ce lo devono mettere i giocatori: già perché fin qui il Bologna ha perso una sola gara. Ma servono vittorie per ingrossare la classifica ed è arrivato il momento di aggiungere il pezzo mancante del puzzle.

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