Il commento. Per la storia, sì. Ma prima ancora per il futuro

Il Bologna si prepara per una cruciale serata di Champions, determinante per il suo futuro. L'atteggiamento giusto e la determinazione sono fondamentali per affrontare lo Shakhtar e consolidare il cammino europeo.

di GIANMARCO
18 settembre 2024
Striscione dei tifosi bolognesi dedicato al loro allenatore Thiago Motta

Striscione dei tifosi bolognesi dedicato al loro allenatore Thiago Motta

Marchini

Per la storia, certo. Ma prima di tutto per il presente e per il futuro. Peso specifico della serata di Champions sulla bilancia della stagione? Enorme. Perché le pericolosissime curve della notte con lo Shakhtar arrivano dopo il frontale di Napoli e le sbandate con Empoli e Como.

I novanta minuti contro gli ucraini diranno molto sul tipo di viaggio a cui può ambire il Bologna: non in Europa, ma in assoluto. E’ la classica gara che si prepara da sola: come tale, sbagliarla sarebbe ancora più grave. Ecco, i rossoblù non devono fallire l’approccio. Poi partita e risultato possono dipendere da tanti fattori, specie nelle notti europee che per loro natura si prestano a colpi di scena, diavolerie e mirabilie. Ma quello che il Dall’Ara si aspetta e dovrà vedere è l’atteggiamento giusto e consapevole di Orsolini e compagni. Non le facce smarrite dopo appena cinque minuti del Sinigaglia o i lanci lunghi figli della confusione contro l’Empoli.

Il Bologna e Bologna si sono meritati un biglietto per la fabbrica di cioccolato della Champions. Dunque, giusto viversela appieno, questa serata attesa sessanta interminabili anni. Giusto godersela, ma senza esagerare: perché una sbronza da Europa potrebbe portare a un brusco, bruschissimo risveglio nella realtà. E poi i postumi andrebbero smaltiti in un campionato che si è già messo bello in salita.

"Se ti diranno, ’Sei finito’, non ci credere", cantava Gianni Morandi in una delle sue più popolari canzoni. Ecco, in tanti sono pronti a scommettere sul peggiore epilogo per questo Bologna, orfano degli Zirkzee e dei Calafiori. Chi è rimasto, stasera ha la grande occasione di far valere il suo pezzo d’Europa conquistato. Undici su mille ce la possono fare. Certo, la salita è dura. Ma per questo, ci saranno anche i trentamila del Dall’Ara.

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