Il paradosso di Thiago. "Noi giochiamo meglio, ma poi non vinciamo. E’ quasi un’abitudine...»
L’analisi del tecnico: "Nella ripresa siamo scesi in campo un po’ disattenti. Dovevamo essere bravi ad abbassare i ritmi quando il clima si è scaldato". Su Van Hooijdonk: "Ha fatto il suo, come tutti. Le assenze? Non mi lamento".
Thiago incassa una sconfitta amara, in campionato la seconda nelle ultime tre partite, e sarà dura adesso far passare le due settimane che separano i rossoblù dalla sfida col Milan. La sintesi del pomeriggio storto sull’isola è tutta in una frase del tecnico: "Dobbiamo riflettere, perché non può diventare un’abitudine giocare meglio dell’avversario e non vincere...". Vero.
Per larghi tratti di partita il Bologna anche ieri ha tenuto il pallino, costringendo gli uomini di Ranieri a stare sulle barricate. Ma a volte bisogna saper essere brutti, sporchi e cattivi (calcisticamente parlando) come lo è stato il Cagliari nel ribaltare il risultato e nel difendere i tre punti con le unghie e con i denti. Da profeta del collettivo qual è Motta si guarda bene dal mettere all’indice i due errori da matita rossa di Calafiori, passato in un amen da migliore a peggiore in campo. Soppesa anche i verbi il tecnico rossoblù, quando osserva che "abbiamo concesso due gol a una squadra che ha costruito davvero molto poco: due mezze occasioni e ci hanno punito". Dice ‘concesso’ e non ‘regalato’ Motta: ma sarebbe stata più corretta la seconda opzione. Del resto capita anche ai più bravi di infilare una giornata storta, così come è già capitato al Bologna di Motta di dominare nel possesso palla ma di non finalizzare davanti alla porta: cosa peraltro legittima con quasi tutti gli esterni ko e il centravanti titolare fuori per squalifica.
"Non mi lamento certo delle assenze – taglia corto Thiago –. E sono contento dei giocatori che ho. Tutti hanno dato il loro contributo, anche Van Hooijdonk. Certo quando una squadra vince, parlo del Cagliari, significa che ha dei meriti. Noi abbiamo approcciato bene la partita e nei primi venti minuti si è vista una grande differenza tra le due squadre. Poi quella differenza è diminuita, dopo l’1-1 è cominciata un’altra partita, fatta anche di follia, di continui capovolgimenti di fronte: è il tipo di partita che mi aspetto dal Cagliari, che gioca in casa e ha bisogno di conquistare punti salvezza, ma noi dovevano essere bravi ad abbassare i ritmi e fare la nostra partita". Facile a dirsi, assai meno a farsi. "Nel secondo tempo siamo scesi in campo un po’ disattenti", ammette il tecnico. E poi, altro errore che sa di messaggio per il futuro: "Capiterà spesso di affrontare avversari che si chiudono e che ci aspettano: in quei casi bisogna continuare a giocare come sappiamo, fino alla fine".
Resta l’amarezza di una frenata che adesso è scritta nei numeri: un solo punto raccolto nelle ultime tre partite di campionato. "Ma il nostro campionato – rimarca giustamente Motta – fin qui è stato positivo, abbiamo fatto cose straordinarie che nessuno all’inizio poteva immaginare. Anche questa sconfitta, per il gruppo di ragazzi fantastici che alleno, diventerà un’esperienza positiva. E adesso testa al Milan: ci aspetta una partita molto diversa da questa". Tradotto: sabato 27 gennaio al Meazza toccherà ai rossoneri fare la partita.
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