Il terzino è stato utilizzato con il contagocce. La chiamata ’a sorpresa’ della nazionale può ricaricarlo. Holm, cento minuti di mistero. Ora prova a ripartire dalla Svezia
Il terzino destro Emil Holm del Bologna ritrova la nazionale svedese grazie a un infortunio. La sua difficile stagione e la speranza per il futuro.
Stato dell’arte della corsia destra del Bologna. De Silvestri si gode le cento presenze in maglia rossoblù, Posch con l’Austria in Nations League prova a sbaragliare la concorrenza di Norvegia e Slovenia. E Holm? A Marbella, con la nazionale di Svezia. Accompagnato dalla gioia per una convocazione ritrovata a sorpresa che un po’ lo ripaga dei primi mesi da oggetto misterioso rossoblù. Ma anche con gli occhi rivolti al cielo, perché in Spagna dopo la devastazione drammatica della Dana in queste ore è scattata una nuova allerta meteo per forti precipitazioni localizzate anche sul litorale dell’Andalusia, ovvero dove la Svezia è in ritiro da lunedì per preparare le sfide del gruppo C con Slovacchia e Azerbaigian.
Questa è la storia di un ragazzo che in queste ore ha ritrovato la sua nazionale a causa dell’infortunio di un ex rossoblù che gioca nel suo stesso ruolo, il terzino destro Emil Krafth, che milita in Premier League nel Newcastle. Ma è anche la storia di una corsia destra rossoblù che a fine giugno aveva, se non un padrone designato, di sicuro un alter ego credibile di Posch, in grado perfino, almeno sulla carta, di insidiarne la titolarità. Doveva ancora aprire ufficialmente il mercato quando Emil Holm, in cambio di 7 milioni versati allo Spezia, diventava ufficialmente un calciatore del Bologna. L’Alce però (questo è il suo soprannome in patria) è uscito dal bosco una sola volta, nella partita di campionato giocata da titolare il 6 ottobre al Dall’Ara col Parma. Il resto sono state poche manciate di minuti nei ritagli finali delle sfide con Atalanta, Genoa e Cagliari: in tutto fanno poco più di un centinaio di minuti in campionato. Per non parlare della Champions League, dove Holm non ha mai visto il campo collezionando quattro panchine di fila.
La domanda è: perché? All’inizio della sua avventura a Casteldebole la risposta è forzatamente legata ai guai fisici con cui il classe 2000, la scorsa stagione in prestito all’Atalanta, ha dovuto convivere: prima una distorsione al ginocchio rimediata nel corso dei primi allenamenti a Valles, poi, a inizio settembre, un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia. Quando però finalmente Emil si è liberato della zavorra degli infortuni a spiccare il volo, sovvertendo ogni pronostico e ribaltando tutte le gerarchie, è stato il trentaseienne De Silvestri, che Italiano oggi considera più affidabile dello svedese quando si tratta di dare il cambio a Posch. E allora la nazionale, con la chiamata inattesa (l’ultima convocazione fu a giugno) propiziata dal guaio fisico di un compagno. Della serie: chi di infortunio perisce di infortunio (altrui) ferisce. La speranza, di tutta la Spagna ancor prima che della nazionale svedese, è che Marbella in queste ore non finisca sott’acqua. Ma l’Alce, calcisticamente parlando, ora vede uno spiraglio di sole.
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