Inter-Bologna: Sfida al Dall'Ara per Sogni di Gloria in Serie A

Il Bologna affronta l'Inter al Dall'Ara, sperando di rivivere momenti storici e mantenere vivi i sogni in Serie A.

di GIOVANNI POGGI
19 aprile 2025
Nicola Sansone ai tempi della sua esperienza con il Bologna (Schicchi)

Nicola Sansone ai tempi della sua esperienza con il Bologna (Schicchi)

E che la sorpresa l’Inter la trovi sul prato del Dall’Ara. Così in coro, all’unisono, il popolo rossoblù, per buona parte domani seduto o in piedi assieme a quelli di sempre, dai distinti alla Bulgarelli, speranzoso più che di frenare la capolista, di riprendere a vivere un sogno in compagnia dei ragazzi di Italiano. Tra stimoli, attesa e voglia di misurarsi con chi in Europa è rimasta una delle pochissime ancora in corsa per tutto, è un’occasione da prendere al volo, per continuare a mantenere vivi i sogni, nella settimana che porta all’Empoli in coppa e, si spera, in un secondo momento, porti anche a Roma. E allora, su il sipario per la sfida che 61 anni fa inchiodò il Bologna prima di tutto e tutti, per poi trascinarsi dietro col tempo tanto altro ancora.

C’è ancora il Bologna. Aprile ’22, il 27 per l’esattezza. Potrebbe essere un mercoledì qualunque di fine stagione, invece è lì che l’Inter si gioca lo scudetto, al Dall’Ara, in un recupero incastrato a forza dentro un calendario che appresso si porta ancora gli strascichi della pandemia. I tre punti sembrano formalità, contro un Bologna che non ha più nulla da tempo da chiedere al campionato. Perisic apre subito le danze, a pochi minuti dal via. Poi, l’impensabile, col pareggio di Arnautovic, e l’assurdo, con il rumeno Radu, tra i pali al posto di Handanovic, che pasticcia su uno stop e spiana la strada a Sansone per il 2-1. Inter ko e scudetto al Milan.

Europa: sì. Dal titolo alle coppe, anche quelle strappate di mano dal Bologna, all’epoca di Carlo Mazzone. Maggio ’99, sull’asse Meazza-Dall’Ara, in 3 giorni, ci si gioca lo spareggio per l’accesso alla Uefa. Paramatti, Andersson, Signori e Bettarini: doppio 2-1, Inter a bocca asciutta e Bologna in Europa.

Onorevole Giacomino. La partita di Giacomo Bulgarelli, che casualmente fu la prima che si giocò al Dall’Ara dopo la sua scomparsa, nel febbraio 2009. L’indimenticabile minuto di silenzio, la sua gigantografia a protezione della Maratona e le lacrime, che caddero poi anche sul campo: quelle dell’uruguaiano Britos, al primo centro in Italia. Un minuto prima della punizione al veleno di Balotelli: e fu di nuovo gelo su Bologna.

La prima volta del Fenomeno. Settembre ‘97, acquitrino sul Dall’Ara per la prima casalinga della stagione, dove, poco dopo, si abbatté anche fulmine, brasiliano e col ‘10’ sulla schiena. Presto sarebbe diventato Ronaldo, quello vero, che sotto la Maratona incise talento e nome per la prima volta nella nostra serie A.

Gabi chi? La meteora brasiliana Gabigol, che nel febbraio 2017 segnò la prima e ultima rete in nerazzurro, al Dall’Ara, decidendo la sfida. Ci fu di peggio? Sì, il raccattapalle del Bologna, che in quel pomeriggio, alle spalle della porta con tanto di Bfc stampato sul giaccone, si mise a correre e a esultare come un matto dopo il gol. Chissà se oggi si sarà convertito.

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