Italiano, amarezza e rabbia. "Partita stregata, rosso esagerato. Ma ora basta con queste ingenuità»
L’analisi del tecnico: "In novanta minuti le disattenzioni e le fatalità di un’intera stagione. Ne riparleremo"
Rabbia, incredulità e il senso della beffa stampato sul volto. Che cosa può rimproverare Italiano ai sui ragazzi in coda a una nottataccia come questa? Nulla e insieme tantissimo.
Il senso dell’apparente contraddizione sta tutto nell’analisi del dopo gara del tecnico: "Nel secondo tempo, in dieci contro undici, la mia squadra ha dominato mettendo alle corde il Verona: da quando alleno non ho mai visto una squadra giocare così bene in inferiorità numerica. Però che ingenuità i loro primi due gol e che regali...".
Un regalo e mezzo di Lucumi, più l’harakiri finale di Castro. Ma soprattutto, in mezzo, il suicidio perfetto firmato di nuovo da Pobega, che con quel braccio galeotto ha consegnato ad Ayroldi su un vassoio d’argento la possibilità di penalizzare il Bologna.
"E’ stata un’espulsione esagerata e affrettata", puntualizza subito Italiano. "Pobega è un ragazzo buono come il pane, allungando quella mano non voleva far male a Duda. Un istante prima era stato Duda a colpirlo e mi chiedo che cosa sarebbe successo se in quell’occasione Pobega fosse finito a terra...".
Ma Italiano sa bene che con i se e con i ma non si fa la storia di una partita. Ecco infatti l’affondo contro il recidivo Pobega: "Al di là del fatto che considero il rosso esagerato Tommi non doveva mettere l’arbitro nella condizione di estrarre quel cartellino. Mi dispiace per lui, perché dopo l’espulsione con la Lazio aveva reagito facendo prestazioni incredibili. Ma sono errori che nel calcio di oggi ti penalizzano troppo, coi ragazzi ne abbiamo già parlato e ne riparleremo. E visto che averne parlato non è servito vorrà dire che metteremo dei paletti".
Forse, ma è un’ipotesi, nella forma di multe.
Aver dominato per larghi tratti di partita e tornare a casa con un pugno di mosche fa finire nel peggiore dei modi una prima parte di stagione che Italiano giustamente premia: "Perdere così fa male e sono pensieri che ci porteremo dentro anche nei prossimi giorni. Peccato, perché con questi tre punti la nostra classifica sarebbe stata straordinaria. Resta il momento bellissimo che stiamo vivendo, a cui questa sconfitta non toglie nulla".
Condivisibile. Così come ci sta di definire questa partita "stregata: è come se in novanta minuti si siano concentrate le ingenuità, le disattenzioni e le fatalità di un’intera stagione. Ma il calcio è questo, lo avevo detto alla vigilia: avevo parlato di umiltà e della necessità di evitare gli errori. In questo sport vince chi sbaglia di meno e noi tutte le volte che sbagliamo lo paghiamo a caro prezzo".
Quanto ai cambi fatti solo nei minuti finali, "vedevo la squadra che in campo aveva un suo equilibrio e ho cercato di toccare quell’equilibrio il meno possibile".
Conclusione: "Il dio del calcio stanotte si è concentrato su altro". Nessuna mano dal cielo insomma: ma la manata di Pobega purtroppo sì.
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