Italiano vuole i tre punti. Europa, sogni e solidità: il Bologna va di fretta guardando sempre in alto

Un girone dopo il 2-2 al Sinigaglia, c’è una squadra con un’identità contro il Como

di MARCELLO GIORDANO
1 febbraio 2025
Vincenzo Italiano, 47 anni, alla sua prima stagione sulla panchina del Bologna è stato capace di cancellare il ricordo del predecessore Thiago Motta (Ansa)

Vincenzo Italiano, 47 anni, alla sua prima stagione sulla panchina del Bologna è stato capace di cancellare il ricordo del predecessore Thiago Motta (Ansa)

La Champions League è in archivio: la rincorsa a una nuova Europa può ricominciare, con un occhio attento alla qualificazione agli ottavi delle italiane, che potrebbero regalare punti importanti per il ranking per la conferma di cinque formazioni tricolori nella massima competizione e un posto in più in Europa.

Il Bologna ricomincia da Como. Ovvero da un avversario che alla quarta giornata mise a nudo le incertezze di una squadra all’epoca orfana di pedine cardine dopo l’impresa della stagione precedente, ancora in fase di costruzione e alla ricerca di certezze, a metà tra ciò che era e ciò che sarebbe diventato.

Ricomincia pure da un avversario contro il quale iniziò a far intravvedere qualche barlume della creatura che è diventato: Bologna sotto di due reti, in balia del Como per quasi un’ora: autorete di Casale e Cutrone a bruciare Miranda per il 2-0, in un periodo in cui i nuovi acquisti sembravano incapaci di calarsi nella parte, con l’impalpabile Dallinga di punta e Orsolini che faticava a sbloccarsi.

Ma Bologna salvato da Castro e dall’ingresso di Fabbian a disegnare un 4-3-3 più simile al 4-2-3-1 attuale: gol di rapina su conclusione di Odgaard (all’epoca esterno) e assist dell’argentino per Iling-Junior nell’ultimo quarto d’ora e pure un palo di Pobega, in un accenno del Bologna che sarebbe diventato nel futuro, oggi presente.

Perché Odgaard è perno del 4-2-3-1 da trequartista, Castro l’attaccante che fa girare la squadra e Dallinga si è sbloccato e da subentrante ha deciso la sfida con il Dortmund. Miranda è cresciuto, Holm di più: sbocciato.

E Pobega? Una forza della natura, che abbina fase difensiva all’attacco alla porta, conclusioni dalla distanza e gol, per un totale di quattro reti tra campionato, Coppa Italia e Champions.

Si è sbloccato eccome Orsolini, capocannoniere della squadra, purtroppo ai box come Ferguson ed ha bruciato le tappe Dominguez. Ha cambiato pelle e faccia, il Bologna, che se l’è giocata con tutti in Europa, lasciando la sensazione che se i viaggi in Europa iniziassero ora sarebbe una seria candidata alla qualificazione.

E allora la sensazione è che i rossoblù vogliano tornarci. Per riuscirci, ci sono davanti Como, Lecce, Torino, Parma e Cagliari e Verona in campionato da qui ai primi di marzo, senza contare martedì la gara di Coppa Italia con l’Atalanta che porta Italiano a riflettere su tre ballottaggi: Dallinga-Castro davanti, Moro-Pobega in mezzo e De Silvestri-Holm dietro, dove torna Lucumi, recuperato dall’influenza.

In mezzo torna Freuler, davanti Odgaard sulla trequarti, Dominguez sull’esterno e uno tra Ndoye e Iling-Junior: più probabile la conferma del primo, dato che l’inglese ieri ha fatto un giro all’Isokinetic per smaltire un po’ di stanchezza post Champions.

Detto del trio alle spalle della punta, davanti possibile la riconferma di Castro, decisivo all’andata come lo fu con il Monza (e fu schierato dopo la Champions anche in quell’occasione).

Dietro Skorupski dovrebbe tornare tra i pali, con le riconferme di Miranda e Beukema. Nell’ultimo periodo e pure a Empoli, il Bologna ha dimostrato di soffrire le squadre che giocano chiuse e ripartono: in zona salvezza, il Como è un’eccezione.

Anche per questo il Bologna cerca la prova di forza e i punti per alimentare l’obiettivo di tornare in Europa.

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