Joey Saputo celebra 10 anni al Bologna: dal Tombolato alla Champions League

Joey Saputo festeggia un decennio alla guida del Bologna, portando il club dalla Serie B alla Champions League.

di MASSIMO VITALI
19 dicembre 2024
Joey Saputo festeggia un decennio alla guida del Bologna, portando il club dalla Serie B alla Champions League.

Joey Saputo festeggia un decennio alla guida del Bologna, portando il club dalla Serie B alla Champions League.

"Che sia un Natale felice per tutti", è stato l’augurio di Joey Saputo, martedì sera, tra i tavoli imbanditi della Terrazza Bernardini. Fuori il Dall’Ara illuminato a festa, dentro l’abbraccio in famiglia (calciatori, tecnici, dirigenti e tutti i dipendenti di Casteldebole con le rispettive famiglie) che ad ogni Natale si ripete da dieci anni col rito della cena aziendale. Dieci anni tondi tondi tondi: in un colpo solo Saputo l’altro ieri ha brindato a Santa Claus e al suo compleanno speciale da numero uno rossoblù.

Era il 4 dicembre 2014 quando Joey entrava ufficialmente nell’organigramma del Bologna con il ruolo di ‘chairman’. Successe dopo una settimana di incontri a New York con Joe Tacopina, l’avvocato che a ottobre aveva posto fine alla presidenza Guaraldi rilevando il club e portando come asso nella manica dei nuovi investitori, per l’appunto, Joey Saputo. La fidejussione fantasma di Tacopina (che avrebbe dovuto accompagnare sull’uscio Guaraldi e i suoi soci) convinse Saputo a fare ‘all in’. E così l’imprenditore canadese entrato per essere parte di una cordata si ritrovò ad essere un uomo solo al comando, ruolo ulteriormente consolidato dalla nomina a presidente datata 20 settembre 2015, dopo l’uscita di scena dello stesso Tacopina. Certo la solidità finanziaria non poteva poggiare sulle spalle dell’avvocato newyorchese, lesto ad arruolare investitori ma privo della forza economica necessaria per guidare le sorti di un club come il Bologna (non che al pirotecnico Joe stia andando meglio nella sua avventura alla Spal: col fardello di tre punti di penalizzazione per il mancato pagamento dell’Irpef su un paio di mensilità di stipendi della scorsa stagione, i biancazzurri in serie C sono in piena zona playout). Sic transit gloria Taco.

Saputo, invece, in dieci anni ha portato il Bologna dalla B alla Champions, salvo poi decidere in estate di alzare il pedale dall’acceleratore consegnando ai suoi dirigenti l’indicazione, finanziaria ancor prima che tecnica, di allestire una rosa che fosse frutto dell’equilibrio, mai facile da trovare, tra l’ambizione sportiva e l’attenzione ai bilanci. Resta il fatto che in dieci anni Joey è passato dal Tombolato (la casa del Cittadella) ad Anfield (la casa del Liverpool) e oggi, una volta ‘demottizzato’ il Bologna, si gode una squadra che Vincenzo Italiano ha plasmato con le armi della tattica, dell’intensità agonistica e della ferocia, issandosi a un settimo posto che profuma nuovamente d’Europa. Dopo aver stipendiato cinque uomini mercato (Fusco, Corvino, Bigon, Sabatini e Sartori) e sette allenatori (Lopez, Rossi, Donadoni, Inzaghi, Mihajlovic, Motta e Italiano) Saputo, che a settembre è diventato cittadino onorario di Bologna e ha festeggiato il suo sessantesimo compleanno, ha affidato la continuità aziendale di questi dieci anni all’ad Fenucci e all’attuale diesse Di Vaio. E il ‘nuovo’ Dall’Ara? Oggi appare lontano. Meglio concentrarsi sul Torino, tenendo a mente che un anno fa, battendo l’Atalanta al Dall’Ara, Saputo festeggiò il Natale da quarto in classifica. Ma anche da settimi, ripensando ad Anfield, è vietato lamentarsi.

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